Si inaugura l'11 maggio la
stagione numero 58 delle rappresentazioni classiche al Teatro
Greco di Siracusa, con Prometeo incatenato di Eschilo per la
regia di Leo Muscato e la traduzione di Roberto Vecchioni. Il
giorno successivo torna per la settima volta Medea di Euripide,
regia di Federico Tiezzi e traduzione di Massimo Fusillo. Medea
sarà Laura Marinoni che ha riscosso nelle scorse stagioni
consensi unanimi, il ruolo di Prometeo è affidato a Alessandro
Albertin.
Stamane la conferenza stampa per presentare, oltre alla
stagione, la nuova soprintendente dell'Inda, Valeria Told,
nominata dal ministro Sangiuliano nel ruolo ricoperto da Antonio
Calbi. La Told viene da Merano e per molti anni ha diretto la
Fondazione Haydn di Bolzano e Trento. Presenti anche i registi
delle quattro opere in cartellone: Leo Muscato, Federico Tiezzi,
Daniele Salvo per la commedia di Aristofane La Pace e Giuliano
Peparini che a fine giugno presenterà Ulisse, l'ultima Odissea,
scritta con il grecista Francesco Morosi, spettacolo che mette
insieme teatro, danza, circo e tanta musica.
"Tre sono i pilastri di una Fondazione - ha chiarito Valeria
Told - il rapporto con il pubblico, la qualità artistica delle
produzioni e la sostenibilità finanziaria, supportata anche
dalle istituzioni".
Prometeo nella visione di Leo Muscato è l'eroe incatenato "in
un sito industriale abbandonato - ha spiegato il regista -. La
natura non la si vede più. Prometeo per avere disobbedito a Zeus
è ora inchiodato ad una ciminiera. Lui, detentore di tutte le
tecniche e le abilità, le ha donate agli uomini. Ma come sono
state usate? Per alimentare le finanze di un capitalismo malato,
che serve pochi e danneggia tutti gli altri. Cosa hanno fatto
gli uomini del fuoco che è simbolo di scienza, di tecnica, di
sapere? E allora avremo una rupe rossa, un monito per tutti noi,
perché il progresso umano non sia un'occasione per distruggere
il solo mondo che abbiamo. Sono certo che il protagonista,
Alessandro Albertin, lascerà un segno in questo palcoscenico
unico al mondo".
Con Federico Tiezzi, che a Siracusa ebbe il premio Flaiano
per la sua Antigone nel 2018, avremo una Medea donna del 900, "è
un testo - ha detto il regista - capitale della cultura europea,
che respira il dramma borghese, è una tragedia familiare, alla
Strindberg. Giasone si lascia guidare dalla convenienza politica
e dal potere e quando Creonte gli offre in sposa la figlia
Glauce, non esita a liquidare Medea come donna barbara. Medea
viene dalla Colchide, che io vedo come un grande inconscio
collettivo, che non ha paura dei mostri, dell'ordine feroce
delle cose. L'omicidio dei figli è la ferita mai sanata e il
punto di inizio della tragedia. 'Anche la borghesia ha i suoi
riti sacrificali', Freud lo scrive e io l'ho messo in scena".
Gli spettacoli dall'11 maggio andranno avanti fino al 2
luglio.
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