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In evidenza
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"Dialoghi con Rosalia" è l'evento,
ideato e promosso dalla Fondazione Federico II, che si svolgerà
oggi, sabato 2 settembre, alle 18:30, ai Giardini di Palazzo
Reale. A dialogare su Rosalia, donna e Santa, il direttore
generale della Fondazione Federico II, Patrizia Monterosso e la
scrittrice Giuseppina Torregrossa con le incursioni musicali del
maestro e compositore Marco Betta e la mise en éspace di Orio
Scaduto insieme alla promettente Chiara Stassi che introdurranno
la cronistoria attraverso l'interpretazione teatrale di un testo
di Padre Giordano Cascini.
L'evento si tiene in prossimità dell'uscita dell'ultimo
lavoro editoriale "Santuzza e una rosa" dell'autrice siciliana
Torregrossa, conosciuta al grande pubblico per successi come
"L'assaggiatrice" o "Il conto delle minne".
"Non ho scelto Santa Rosalia come soggetto del mio ultimo
romanzo - racconta l'autrice - ma è stata lei a scegliere me. Mi
trovavo a New York e stavo attraversando uno di quei periodi in
cui non si ha molta voglia di scrivere. Per varie vicissitudini
mi sono imbattuta nel celebre quadro a lei dedicato di van Dyck
che si trova al Metropolitan Museum e ho cominciato ad
immaginare che dietro quel dipinto potesse esserci tanto altro.
Ho fatto diverse ricerche e, partendo da alcuni fatti storici,
la fantasia ha fatto il resto. Rosalia è una Santa
internazionale. Il suo è un culto presente in tutta Europa. Io
la immagino come una picciridda da proteggere. Nello scrivere
questo romanzo ho sentito una forte responsabilità: che non
venisse meno la santità di questa donna eccezionale. Non sono
mai stata una fervente cattolica ma ne sono stata travolta".
L'evocazione musicale alla Santa, invece, è affidata a Marco
Betta: ha composto un brano inedito per l'occasione. La scelta
di Palazzo Reale, non è per nulla casuale. Là dove Rosalia
Sinibaldi nobildonna abitava, alla corte di Ruggero II, e da
dove fu cacciata perché si rifiutò di sposare un nobile di nome
Baldovino, oggi con questo evento torna a casa "raccontata" ed
evocata attraverso l'Arte.
"Il miracolo che fece Santa Rosalia, non fu solo quello di
liberare il capoluogo siciliano dalla peste, - dice il
Presidente dell'Ars e della Fondazione Federico II, Gaetano
Galvagno - ma anche quello di far travalicare il suo culto oltre
i confini. Santa Rosalia così come Santa Barbara e Sant'Agata
sono esempi da seguire per tutti noi. Oggi a Palazzo Reale
facciamo rivivere la tradizione religiosa e il culto alla Santa
attraverso l'arte".
"Tanto impegno nella ricerca - dice Patrizia Monterosso,
direttore generale - ci hanno svelato una sorpresa quanto sia la
grandiosità delle opere attorno alla Santa e alla sua devozione.
Una popolarità propagata grazie a grandi dell'Arte, primo fra
tutti Anton van Dyck, contribuendo in questo modo a diffondere
il culto di una Santa internazionale. Quello per Santa Rosalia è
un culto così radicato nel territorio che finisce con il
conquistare una tale forza comunicativa capace, nei secoli, di
delineare un tratto fortemente diffusivo".
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