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>ANSA-FOCUS/ Risi, quando una donna diventa uomo e va in guerra

>ANSA-FOCUS/ Risi, quando una donna diventa uomo e va in guerra

Pronta la sceneggiatura. Sullo sfondo il conflitto in Ucraina

PALERMO, 22 novembre 2023

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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(di Giuseppe Rizzuto) È pronta la sceneggiatura di un nuovo film del regista Marco Risi. Protagonista è una donna ucraina, residente in Italia, che cambia sesso e diventa uomo.
    Per problematiche burocratiche, relative al passaporto, ritorna nel suo paese d'origine proprio quando inizia l'invasione Russa.
    In quanto uomo, è chiamato alle armi per andare al fronte. La guerra si trasforma in un conflitto interiore. Il regista ne parla a Palermo a margine di una Masterclass con gli alunni della scuola di cinema Piano Focale diretta da Giuseppe Gigliorosso. "La sceneggiatura ripercorre in parte una storia vera che mi piacerebbe girare in Ucraina. Anche per questo spero che il conflitto finisca presto" dice Risi che ripercorre la sua carriera sottolineando il particolare interesse per il capoluogo siciliano "fonte inesauribile di emozioni". "Ho frequentato Palermo soprattutto nel periodo del maxiprocesso - racconta - nel 1987 e nel 1988. In quel periodo, se eri in un ristorante e incontravi dei magistrati immaginavi di essere in pericolo insieme a loro. Ci si svegliava con le sirene delle auto dei giudici che attraversavano la città. Era il tempo in cui giravo 'Mery per sempre'(1989) e 'Ragazzi fuori' (1990). Oggi Palermo è cambiata". "Renato Guttuso non potrebbe più ritrarre la piazza della Vucciria dove ricordo di aver frequentato il ristorante Shangai - dice Risi - ci andai con Claudio Fava e Leoluca Orlando quando realizzai per Mediaset "R.I.S - 5 delitti imperfetti" su alcuni omicidi di mafia. Ma quel mercato non c'è più. Avevo persino pensato di comprare casa a Palermo, volevo viverci per un po'. Ma non se ne fece nulla". "Nel corso degli anni ha cambiato volto anche piazza Magione - continua - un tempo c'erano le suore di Madre Teresa di Calcutta. E' stato un luogo che ho immortalato nelle mie riprese cinematografiche.
    Adesso mi convince meno". Risi respinge l'etichetta di regista d'impegno. "In realtà ho sempre cercato di fare solo dei bei film - afferma - se avessi girato 'Fortapasc' (2009) facendo il santino di Giancarlo Siani (il giornalista ucciso dalla camorra, ndr) sarebbe stato un film forse edificante, ma noioso. Anche 'Mery per sempre', 'Ragazzi fuori' e lo stesso 'Il muro di gomma' (1991) non li definirei solo come cinematografia d'impegno. Alcuni film di mio padre (il regista Dino, ndr) che facevano ridere non erano considerati film d'impegno, eppure lo erano. 'Il sorpasso' (1962) è stata la massima espressione della commedia all'italiana. Ma racconta la fine di un'epoca e l'inizio di un'altra. La morte di Roberto (impersonato da Jean-Louis Trintignant) è la fine dell'illusione e dell'innocenza. Sopravviverà l'altro protagonista, Bruno (recitato da Vittorio Gassman), che rappresenta il mascalzone, il mondo dei sopraffattori. Anche questo è cinematografia d'impegno". "Del cinema di oggi - conclude Risi - ho apprezzato il successo di Paola Cortellesi con 'C'è ancora domani' che arriverà a incassare 40 milioni. E' un cinema impegnato e intelligente, forse anche furbo. Ma non credo che si aspettassero questo successo. Non è 'Ladri di biciclette', ma è un film che evidentemente ha interpretato il momento attuale, è il film giusto per oggi".
   

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