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In evidenza
In evidenza
(di Salvatore Lo Iacono)
Non uno spauracchio, semmai
un'opportunità a uso e consumo dell'uomo, senza pensare che
l'intelligenza artificiale possa far meglio di chi la sta
creando e istruendo, o addirittura si possa ribellare.
L'italo-statunitense Federico Faggin, fisico e inventore di fama
internazionale, fondamentale per la realizzazione del microchip
e del touchscreen, è a Palermo per la conferenza organizzata
dalla business community Palermo Mediterranea. All'evento,
presso il teatro Massimo, hanno partecipato circa 2mila
studenti. Lo studioso non è fra gli "apocalittici" riguardo
all'intelligenza artificiale.
"L'intelligenza artificiale non capisce niente, non è
infallibile. Molti pensano il contrario. È solo istruita a
ripetere quel che ha imparato, in maniera non totalmente
meccanica, trova correlazioni tra i simboli più probabili,
dunque fa anche errori madornali, bisogna stare attenti",
osserva Faggin, pioniere della Silicon Valley, sviluppatore
della tecnologia Mos per la fabbricazione dei primi
microprocessori e delle memorie Ram dinamiche. "È un gioco di
simboli - prosegue - ma non c'è significato. Le macchine non
fanno questa distinzione che facciamo noi uomini, se la
facessero capirebbero. Ma le macchine non capiscono nulla, hanno
il buio dentro. Gli individui, invece, hanno un mondo dentro,
che in un certo senso proiettiamo fuori. Questo è il nostro
campo cosciente".
La coscienza è un tema chiave nella riflessione di Faggin
negli ultimi decenni. Ne ha scritto anche nei suoi libri,
"Silicio", "Irriducibile" e "Oltre l'invisibile", editi da
Mondadori. "Le macchine possono limitarsi a riprodurre. Le
nostre sensazioni e i nostri sentimenti - prosegue - esistono
nella nostra coscienza e non nel cervello, dove ci sono
correlati, che trasformano le informazioni in segnali elettrici
e biochimici. Ma la coscienza non è nel corpo, è in un campo che
esiste in una realtà più profonda. L'esperienza dei singoli,
intesa come mondo interiore, non è riproducibile, perché è
conoscibile solo dall'interno".
L'avversario dichiarato di Faggin è "lo scientismo che domina
molto del pensiero comune" e che "ha finito per dire che noi
siamo macchine", ma "queste stesse persone ci raccontano che
l'intelligenza artificiale ci supererà, che potremo scaricare la
nostra coscienza sul computer". Per Faggin "l'amore non è un
segnale elettrico nel cervello. La fisica può descrivere le onde
del mare, non il mare. Anche io uso l'intelligenza artificiale,
serve a risparmiare l'80-90% del tempo, a ricercare dati, a
tradurre. Ma devo rivedere tutto, cambiare parole, a volte
frasi, perché conosco bene le lingue. Se non le conoscessi
potrei dire cose piatte, banali, anche castronerie. Nessuno ci
racconti che l'intelligenza artificiale ci soppianterà. Non ha
nessun desiderio, nessuna emozione. L'azione etica e il libero
arbitrio sono solo umani". Per Faggin "la coscienza va oltre i
numeri e tutto quel che è misurabile. È un fenomeno che la
scienza non riesce a spiegare".
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