"Sul turismo sostenibile l'Italia può giocare un partita vincente perché è un paese intrinsecamente sostenibile, è un paese che rispetto alla richiesta di esperienza, di connessione diretta con il territorio, di autenticità, di riscoperta di valori e tradizioni possa offrire qualcosa di veramente incredibile, unico, e irripetibile".
E' da questa profonda convinzione dell'associazione Civita che parte l'idea dell'evento ANSAIncontra sul turismo sostenibile a cui hanno partecipato la ministra Daniela Santanchè, il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca, la segretaria generale di Civita Simonetta Giordani e il presidente di Swg Adrio Maria De Carolis, in streaming su ANSA.it e sui canali social dell'agenzia.
"L'Italia - dice la ministra Daniela Santanchè - deve capire che ha il terzo marchio al mondo, che è l'Italia e il Made in Italy. Capisco quando si rivolgono al mercato domestico che le regioni facciano la loro promozione perché devono dare un'offerta differenziata ma quando andiamo all'estero, dobbiamo essere uniti, Welcome to Italy, dobbiamo essere l'Italia. E' come se la Coca Cola, il marchio più famoso al mondo, pubblicizzasse la caffeina che è solo uno dei suoi ingredienti. Dietro un brand ci sono investimenti enormi. Noi ce lo abbiamo, quindi dobbiamo far capire che dobbiamo promuovere tutta l'Italia assieme". La ministra, dopo aver ricordato come il turismo sia il settore più massacrato dalla pandemia e come il Governo sia pronto a sostenerlo anche grazie al ministero dedicato e con portafoglio, ha anche ricordato i tipi di turismo sostenibile che ci sono in un Paese come l'Italia, da quello lento dei cammini, delle ferrovie storiche, dei fiumi a quello destagionalizzato che decongestiona le grandi città d'arte e "decentrato" che si perde nei tantissimi borghi italiani. "E come non parlare del nostro turismo enogastronomico - dice ancora - visto che attaccate ai nostri borghi, ben 5660 in Italia, si produce il 90% delle nostre eccellenze enogastronomiche e anche qui c'è sostenibilità". Di sostenibilità legata alla destagionalizzazione parla invece il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca. "Dobbiamo organizzarci - spiega - per dare servizi adeguati ai turisti non solo all'interno degli alberghi ma anche fuori. E soprattutto destagionalizzare, una parola che sono contento che abbia detto il ministro Santanchè e che per noi è un mantra. Abbiamo stagioni troppo corte sia nelle città d'arte che nelle mete balneari e montane. Con la politica dei grandi eventi dobbiamo far venire turisti anche in bassa stagione e soprattutto farli tornare. Non è possibile che la Sardegna viva solo due mesi l'anno mentre l'Algarve in Portogallo ne vive 8".
Secondo Bocca è importante concentrarsi sugli stranieri (specialmente quelli del Far East per cui vanno velocizzati i visti) ma anche sugli italiani che hanno riscoperto la loro bellissima terra: "Noi andiamo a cercare turisti in giro per il mondo ma ricordiamoci che la prima nazionalità per il turismo italiano sono gli italiani. Come prima cosa dobbiamo invitare gli italiani a scoprire il nostro magnifico territorio". E ancora "Troppe volte sentiamo dire: "A Roma sono già stato, il Colosseo l'ho già visto". Ma cosa significa? A Parigi si torna anche 6-7 volte all'anno perché c'è sempre qualcosa di nuovo da vedere, succede sempre qualcosa.
Io spero che con il ministro metteremo in piedi un sistema di grandi eventi che permetta al turista di tornare più volte a tornare nel nostro Paese più volte" conclude. "Siamo convinti - dice che il turismo italiano abbia nella sostenibilità una grande opportunità. E' ormai acclarato che il turismo è un'industria, che ha bisogno di tutto un sistema efficiente intorno in termini di infrastrutture e trasporti, di innovazione digitale, di poca burocrazia. Un'industria ha bisogno che tutto il sistema Paese cooperi e coordini quella che non è soltanto la vendita di un paese meraviglioso e di un bel racconto" dice Simonetta Giordani, segretaria generale dell'associazione Civita, che spiega anche la bella storia della storica organizzazione non profit di imprese ed enti di ricerca che prende il nome proprio da Civita di Bagnoregio che rischiava di "morire" e che invece è stata salvata. LA Giordani chiude dicendo: "Siamo convinti che la cultura sia non solo uno strumento di coesione sociale ma anche motore di sviluppo economico per il nostro Paese, l'identità competitiva del nostro Paese. Pensiamo inoltre che le nostre aziende e il tessuto produttivo in questo momento storico siano il vero driver di cambiamento".
L'incontro affronta un tema centrale per il futuro del settore turismo, la sostenibilità appunto. Dopo la pausa drammatica inflitta dal covid i dati sulle presenze turistiche in Italia tornano ad essere positivi e a fine anno l’Istat certificava per il 2022 una ripresa sostanziale ma non ancora a livelli pre covid del 2019 con un saldo negativo di 39 milioni di presenze in meno. Però le cose stanno andando bene, vediamo come andranno nella prossima Pasqua e si punta, come ha detto più volte la ministra Santanchè, al sorpasso.
Secondo le previsioni dell'istituto Demoskopika, saranno oltre 442 milioni le presenze con una crescita del 12,2% rispetto al 2022 ma soprattutto costituendo il valore piu' alto di sempre. Quanto agli arrivi, si stimano in quasi 127 milioni - terzo dato piu' elevato, il top fu nel 2019 con 131 milioni seguito dal 2018 con 128 - con un rialzo dell'11,2% sull'anno scorso. Effetto traino sulla spesa turistica che, in valore assoluto, sfiorerebbe la soglia degli 89 miliardi di euro con una crescita stimata del 22,8% rispetto al 2022.
Adrio Maria De Carolis presidente di Swg mostrerà le tavole di una ricerca realizzata appositamente per questa occasione sull'importanza della sostenibilità ambientale nelle scelte turistiche degli italiani.
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