Dall'analisi dei dati sulle entrate
comunicati dagli iscritti alla Cassa dottori commercialisti
(Cdc) entro il 20 dicembre scorso (relativi all'attività
lavorativa svolta nel 2023) emerge "un incremento del reddito
medio e del volume d'affari medio, rispettivamente di circa il
10% e dell'8%: sulla base delle oltre 68.000 dichiarazioni
presentate", infatti, il primo "sale da 80.000 a 88.000 euro",
mentre, sempre in media, il giro d'affari dei professionisti
associati supera i 157.000 euro (l'anno prima era pari a
145.000).
A farlo sapere è lo stesso Ente di previdenza privato presieduto
da Ferdinando Boccia, che segnala, a seguire, che gli indicatori
sui proventi dei colleghi che praticano la professione in
modalità associata "continuano ad attestarsi su valori
decisamente superiori (anche più del triplo), rispetto a coloro
che esercitano in forma esclusivamente individuale".
Trattandosi di valori medi, specifica il vertice della Cdc,
"dobbiamo continuare ad essere attenti a sostenere la categoria,
specie le fasce più fragili, attraverso iniziative a favore
della formazione, dell'avvio alla professione, con un impegno
sempre maggiore per incentivare la competitività sul mercato,
anche favorendo le aggregazioni professionali, attraverso la
formazione di studi associati, Società e Reti tra
professionisti", conclude Boccia.
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