"Abbiamo colpito un aereo di Kiev, ci hanno detto i nostri capi: pensavamo di affrontare i piloti ucraini atterrati con il paracadute e ci siamo imbattuti nei cadaveri dei civili". Comincia così la testimonianza di un miliziano filorusso al Corriere della Sera a Torez, la località ucraina in cui si è schiantato l'aereo della Malaysia airlines, che rilancia le responsabilità dei separatisti per la tragedia.
Dell'uomo, il quotidiano scrive che fa parte della brigata Oplot (roccaforte), non pubblica il nome, ma la sua fotografia. Gli altri miliziani presenti alla stazione di Ternez, citati dal Corriere, raccontano invece la versione ufficiale dei filorussi, e cioè che l'abbattimento non è opera loro, che non hanno missili per abbattere un aereo a quell'altezza e che probabilmente il responsabile è un aereo di Kiev. Il miliziano afferma che giovedì i comandanti hanno ordinato a lui e ai suoi compagni di salire su camion con armi e munizioni poco dopo un grosso scoppio nel cielo. "Abbiamo colpito un aereo dei fascisti di Kiev, ci hanno detto", aggiungendo di fare attenzione per la possibile presenza di soldati che si sarebbero paracadutati. Arrivato sul posto ha visto un brandelli di tela e ha trovato il corpo di una bambina. "E' stato terribile" racconta.
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