Da un euro, quello pagato a Costa dal consorzio Saipem-San Giorgio del Porto per avere il relitto, a un miliardo e mezzo, la stima della spesa complessiva sostenuta dalla compagnia di navigazione a causa del naufragio.
Attorno alla Concordia non ci solo storie drammatiche, imprese ingegneristiche, operazioni 'impossibili da pensare', ma anche numeri sorprendenti.
Nel miliardo e mezzo speso a causa del naufragio, ci sono anche i danni commerciali e la perdita della nave che era costata 450 milioni di euro ed e' stata rimborsata alla compagnia dalle assicurazioni per 380 milioni di euro.
La rimozione e il ripristino ambientale al Giglio e' di 893 mila euro. Con le compensazioni ai passeggeri feriti e ai familiari delle vittime si arriva a 1,16 miliardi. La rimozione del relitto e' costata 447 milioni a vantaggio di Titan-Micoperi.
Per la demolizione serviranno 100 milioni.
La spesa generata dal progetto e' di 610 milioni di euro, di cui 370 spesi in Italia.
La stima del pil generato dal progetto di recupero e' di 765 milioni.
E tra i numeri che caratterizzano la Concordia ci sono anche quelli 'anagrafici' della nave, che per anni e' stata la piu' grande in navigazione: uno scafo lungo 298 metri, largo 36 e con 114 mila tonnellate di stazza.
Sono 22 i mesi necessari per lo smantellamento del relitto.
Mille il numero degli addetti che saranno impegnati nella demolizione.
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