Intere generazioni di romani sono cresciute con il "burro del Vaticano", si sono vestite al "magazzino delle stoffe", sono andate in vacanza con la "benzina del Papa". E continuano a farlo. Una tradizione consolidata, quella di fornire ai dipendenti del Vaticano la possibilità di fare la spesa risparmiando qualche soldo (per via delle imposte ridotte che applica la Santa Sede rispetto all'Italia) visto che gli stipendi non sono certo alti, un'agevolazione particolarmente utile negli anni del dopoguerra e della ricostruzione. Ma anche oggi l'Annona (così si chiama il supermercato alimentare) e il grande magazzino di vestiti e accessori allestito presso la stazione vaticana, sono molto frequentati dai dipendenti del Vaticano e delle organizzazioni legate alla Santa Sede, e non, che sono autorizzati ad avere la "tessera". Un giro d'affari milionario, che secondo le carte di Vatileaks 2, soltanto nel 2012 ha fatto vendere dal Vaticano benzina per 27 milioni di euro: peccato che secondo "Avarizia" di Emiliano Fittipaldi, ci sono sono "550 tessere", vale a dire soggetti che hanno la possibilità di fare benzina in Vaticano, "che hanno superato il limite annuale di acquisti, pari a 1.800 litri". Ed inoltre, "hanno fatto la fila alla pompa ben 27 mila persone, molte più di quelle autorizzate". Dal libro di Gianluigi Nuzzi, invece, emerge che negli ultimi due anni, di "sono state perdite di 1,6 mln di euro per via di differenze di magazzino" per quanto riguarda il Governatorato, "beni che non sono stati trovati durante il conteggio degli stock in magazzino", come scriveva la commissione d'inchiesta sulle finanze (Cosea). Ma tra gli scaffali dell'Annona e nelle ampie sale della stazione vaticana, non si percepisce nulla di tutto questo: sono in tanti, anche oggi, a fare la spesa, complici anche i giorni di vacanza di inizio settimana in cui tutto in Oltretevere era chiuso. E le file ai distributori di carburante (uno in Vaticano, due all'esterno, ma in zone extra territoriali) non mancano la mattina presto e in prossimità del fine settimana. E anche il reparto tabacchi (anche il commercio di sigarette rientra nelle carte di Vatileaks) è sempre frequentato, con però il contingentamento degli acquisti. Il reparto vestiti e accessori, ospitato nella stazione vaticana, è invece letteralmente preso d'assalto in occasione dei saldi di fine stagione: abiti, scarpe e stoffe di marca, infatti, sono venduti a prezzi ancora più bassi rispetto all'Italia. Nel magazzino, infine, sono messi in vendita anche orologi, da quelli più semplici e ad un costo accessibile a quelli di marche famose e importanti che valgono migliaia di euro.
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