Nella più stretta intimità, i colleghi della Sorbona e gli amici più cari hanno reso omaggio a Valeria Solesin, stretti in un'aula al settimo piano nella sede dell'Istituto demografico dell'università di Parigi, dove la giovane veneziana era dottoranda. La cerimonia avrebbe dovuto essere strettamente privata, ma all'ultimo momento le autorità italiane e francesi hanno deciso di essere presenti, per mostrare la loro vicinanza personale e istituzionale in questo momento di sofferenza.
Gli amici piu stretti di Valeria e i colleghi di dottorato hanno voluto così, spiegano dalla direzione dell'ateneo, in accordo con i familiari hanno preferito che questo momento di ritrovo e raccoglimento restasse intimo. "Sono sicuro che capite", dice con estrema gentilezza il responsabile della sorveglianza ai cronisti rimasti nel corridoio.
Fiaccolata silenziosa in Piazza San Marco per ricordare Valeria Solesin e le vittime degli attentati di Parigi. Un fiume di gente, confuso tra questa anche il fratello di Valeria, Dario Solesin, che ha continuato ad affluire in piazza anche dopo le ore 19, quando, passati cinque minuti dai rintocchi delle campane, un silenzio totale è sceso sul cuore della città. Molte le autorità civili, militari e religiose, presenti, tra esse il presidente della Regione, Luca Zaia, e il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro. Molti hanno acceso dei lumini, posizionati poi sul selciato a scrivere la parola 'pace', tantissimi le candele. Le fiammelle sono state infine deposti attorno a due tavoli su cui erano riportati i nomi delle vittime e le scritte 'Non abbiamo paura' e '#nous sommes unis'. Quindi un primo spontaneo applauso, a rompere l'emozione, e infine un altro, quando le fiammelle delle candele sono state levate verso l'alto.