25 nov 2008 - Il futuro di Doina Matei comincera' fra 16 anni. Nessuno sconto di pena dalla sentenza della I Corte di Assise di Appello di Roma, per la giovane ex prostituta che il 26 aprile dello scorso anno uccise in una affollata stazione della metropolitana, sfondandole il cranio, trafitto dalla punta di un ombrello, Vanessa Russo, una ragazza di 22 anni. La Corte di Assise, dopo una camera di consiglio di poco meno di due ore, ha confermato la condanna inflitta a Doina in primo grado dal gup Donatella Pavone nel novembre dello scorso anno, al termine del giudizio abbreviato. Soddisfatta la mamma di Vanessa, Rita Russo, oggi in aula insieme con il marito Pino.
''Diciamo che poteva andare peggio - ha detto Rita Russo - sono comunque soddisfatta per la sentenza, va bene cosi' e' stata fatta giustizia, puo' bastare''. Nel merito la I Corte di Assise di Appello, ha confermato nella sostanza il pronunciamento del gup riconoscendo la giovane romena, in lacrime alla lettura del dispositivo pronunciato dal presidente Antonio Cappiello, responsabile di omicidio preterintenzionale. Doina insomma, non contrariamente a quanto chiesto dal procuratore generale Alberto Cozzella, non uccise volontariamente Vanessa, con la quale aveva avuto poco prima un aspro diverbio. La morte della giovane romana scaturi', insomma, da una tragica concomitanza di eventi. Ma tale giudizio non ha impedito ai giudici di emettere una sentenza che i difensori di Doina, gli avvocati Carlo Testa Piccolomini e Nino Marazzita hanno definito pesantissima.
''Tecnicamente - ha detto l'avvocato Testa Piccolomini - la sentenza conferma la nostra tesi: Doina non voleva uccidere. Lascia l'amaro in bocca e sconcerta la condanna a 16 anni per una accusa di omicidio preterintenzionale che mi pare davvero abnorme''. La difesa della giovane romena, dopo la lettura delle motivazioni tra un paio di mesi, ha gia' annunciato che fara' ricorso per Cassazione. A Doina - in aula c'erano oggi la sorella e una nipote - la I Corte di Assise di Appello, non ha concesso le attenuanti, condannando la giovane donna anche al pagamento di una provvisionale di 20 mila euro per ciascuna delle parti offese.
''Su questa vicenda - aveva detto l'avvocato Marazzita nella sua arringa - ha pesato il clima che si respira in questi anni nel nostro Paese verso gli extracomunitari''. Marazzita con una provocazione aveva poi ricordato che Doina fu dipinta a tinte fosche dai media fino a definirla ''il piccolo diavolo''. ''Lei e' una sventurata rimasta incinta a 15 anni e a 17 aveva gia' due figli ed e' venuta in Italia spinta dal bisogno: la giustizia - ha detto Marazzita - non deve essere vendetta''. Parole che hanno suscitato in aula la reazione della mamma di Vanessa: ''Mia figlia non c'e' piu' - ha detto la donna urlando fino ad essere allontanata dai carabinieri su disposizione della Corte - e lei avvocato sta facendo solo teatro''.
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