Dopo la tragedia del naufragio della Costa Concordia, sepolte le vittime e raggiunta una prima verità giudiziaria, lo sforzo è stato quello di cercare di cancellare le tracce lasciate dal disastro all'ambiente: un fondale marino unico, quello dell'Isola del Giglio, da restituire il più possibile simile a come era prima del 13 gennaio 2012. Anni che, da allora, sono stati segnati dalle operazioni di pulizia dei fondali, iniziati proprio il giorno dopo la partenza della nave verso il porto di Genova. Questa pulizia ha visto all'opera un consorzio di imprese, la Titan e la Micoperi, che ad aprile toglierà dal mare del Giglio anche le ultime piattaforme. Il ripristino dello stato dei luoghi è sempre stato una delle prerogative imprescindibili dell'isola. Perla dell'Arcipelago che in quel mare vede muovere di fatto tutta la sua economia. La Micoperi 30, la grande chiatta galleggiante che fa compagnia ai gigliesi da quasi 5 anni, sta rimuovendo tutti i detriti all'interno della stessa area dove la nave è stata appoggiata.
Proprio in questi giorni stanno iniziando infatti le attività di rimozione dei sedimenti nei fondali profondi più di 30 metri, allargando di fatto l'area da ispezionare perché le correnti, in questi anni, hanno allargato l'area da pulire.
"Ad aprile potremmo scrivere definitivamente sul granito del Giglio, la parola fine alla vicenda Concordia. In quei giorni la pulizia e la rimozione di tutti i detriti rimasti sarà completata", dice il sindaco Sergio Ortelli. Sull'Isola, aggiunge, "c'è un gruppo di subacquei a bordo della Micoperi 30 che sta ispezionando i fondali alla Gabbianara. A coordinare le operazioni un gruppo di studiosi dell'Università La Sapienza.
Sono loro a monitorare la situazione per conto di Costa Crociere".
"Quando vidi quella nave piegata su un fianco, ormai cinque anni fa - dice Ortelli - non credevo che sarebbero riusciti a portarla via. Non potevo avere una cognizione chiara dei tempi.
E invece, grazie ad una serie di operazioni di ingegneria impensabili a quel tempo, il relitto della Costa Concordia è soltanto un lontano ricordo. Quello che si può dire che il traguardo sta per essere tagliato. Ed è inutile in questo momento pensare a quello che poteva essere e non è stato". Poi il sindaco si toglie qualche sassolino dalla scarpa: "Chi ha pensato che quest'Isola e i suoi abitanti abbiano avuto vantaggi dall'incidente della Concordia, si sbaglia. Nell'immaginario collettivo si è pensato ad una crescita nei mesi invernali che invece si è tradotto in un deficit. Molti turisti fidelizzati ci hanno abbandonato. Ci vorrà tempo per riportare quella gente sull'Isola", ma, aggiunge, il mare "è pulitissimo, come lo è sempre stato. L'isola in questi anni è stata la più controllata del mondo". E per il futuro dell'isola Ortelli pensa a qualcosa che non sia un museo di cimeli: "Abbiamo deciso di creare uno spazio permanente multimediale che ripercorra la vicenda dal naufragio al debunkering, al parbuckling, il refloating e la pulizia dei fondali. Una specie di viaggio che lasci uno squarcio positivo su un'immane tragedia".
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