Il conflitto in Siria entra nel suo settimo anno. E porta con sé con un carico di morte e distruzione da spingere l'Onu a definirlo "il peggior disastro causato dall'uomo dalla Seconda guerra mondiale". Non si apre così sotto i migliori auspici il terzo round dei colloqui organizzati dalla Russia in Kazakistan, e a cui sono invitati, tra gli altri, membri delle opposizioni e del governo di Damasco. Ad Astana, la delegazione del fronte anti-regime non si è presentata, ma si spera che arrivi entro domattina.
Da Bruxelles, l'Alto rappresentante dell'Ue per la politica estera e la sicurezza, Federica Mogherini, ha presentato oggi il documento sull'azione politica e umanitaria dell'Unione per affrontare la questione siriana. Secondo Mogherini, la Siria ha bisogno di una pace sponsorizzata dagli attori internazionali e regionali. "Questo consentirà alla Siria di ricominciare con una sorta di transizione politica", ha detto Mogherini.
La conferenza di Astana, sostenuta sia dall'Ue che dall'Onu, è indetta dalla Russia con il benestare della Turchia e dell'Iran. Anche la Giordania, che ha influenza nel sud della Siria, è seduta al tavolo in Kazakistan, mentre gli Stati Uniti sono invitati come osservatori.
L'obiettivo principale della conferenza di Astana è di rafforzare il sistema di tregua in vigore dalla fine di dicembre scorso, seguito alla vittoria del fronte russo-iraniano-governativo su quello delle opposizioni, sostenute da Turchia e Arabia Saudita.
L'assenza delle opposizioni ad Astana, affermano media panarabi, è dovuta al fatto che lo schieramento anti-Damasco non vuole accettare che il regime e i suoi alleati impongano decisioni politica sulla base della loro superiorità militare.
Dalla tregua del 30 dicembre sono esclusi i gruppi "terroristi", come Isis e l'ala qaidista siriana. Intanto da Ginevra, la Commissione d'inchiesta indipendente incaricata dall'Onu di far luce sui crimini di guerra commessi in Siria ha affermato che l'aviazione del governo siriano ha deliberatamente bombardato, lo scorso ottobre, un complesso scolastico nella regione nord-occidentale di Idlib in una zona fuori dal controllo governativo, uccidendo 21 minori. La stessa commissione ha anche documentato il bombardamento deliberato da parte del governo della principale stazione idrica di Damasco lo scorso dicembre, causando l'interruzione dell'erogazione dell'acqua a più di 5 milioni di persone. Media governativi avevano invece accusato "terroristi" di aver avvelenato l'acqua, ma la Commissione Onu ha smentito la circostanza. Sempre sul fronte delle violazioni dei diritti umani, l'Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Zeid Raad al Hussein, ha affermato oggi che la Siria è oggi un'immensa "camera di tortura: un luogo di terrore feroce e di ingiustizia assoluta". Per l'alto responsabile dell'Onu "è molto probabile che decine di migliaia di persone siano attualmente detenute". Il conflitto in Siria, ha aggiunto al Hussein, è "il peggior disastro causato dall'uomo dalla Seconda guerra mondiale".