Sono attesi fra domani e
martedì i primi risultati dell'autopsia sul corpo di Emanuela
Massicci, la 45enne uccisa nella notte del 19 dicembre dal
marito Massimo Malavolta a seguito di un brutale pestaggio
avvenuto nella loro abitazione a Ripaberarda, frazione di
Castignano, in provincia di Ascoli Piceno.
Secondo quanto trapela, il decesso sarebbe stato causato
dalla perdita di sangue dovuta a fratture e traumi, che hanno
provocato un'agonia prolungata. Sorge quindi il sospetto che la
donna potesse essere salvata se soccorsa in tempo. La morte è
stata approssimativamente stimata tra l'una e le due di notte,
mentre l'allarme è stato dato solo alle 5.32, quando era orma
troppo tardi per intervenire. Sul corpo della donna sono state
trovate lesioni pregresse, segno di probabili precedenti episodi
di violenza. I carabinieri stanno indagando anche su certificati
medici che giustificavano l'assenza della vittima da scuola
durante la supplenza terminata il 25 novembre.
Malavolta, ricoverato per problemi psichiatrici al Mazzoni,
era in cura da anni presso il Centro di Salute Mentale, con
frequenti accessi alla struttura, spesso accompagnato dalla
moglie. La Procura ha acquisito la documentazione del suo
percorso terapeutico e ha sentito un medico della struttura. Il
giudice ha disposto il trasferimento di Malavolta nel carcere di
Ascoli Piceno non appena le sue condizioni lo permetteranno.
L'avvocatessa Saveria Tarquini sostiene invece che la salute
mentale dell'assistito renderebbe necessario un trasferimento in
una struttura carceraria ospedaliera, dotata di presidio
psichiatrico; la legale di difesa sta valutando se presentare
un'istanza al Tribunale del Riesame.
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