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Navalni arrestato in piazza, centinaia di fermi a Mosca

Navalni arrestato in piazza, centinaia di fermi a Mosca

In migliaia alla protesta contro Putin: 'Fascisti, liberatelo'

MOSCA, 27 marzo 2017, 12:36

Mattia Bernardo Bagnoli

ANSACheck

La Russia ha battuto un colpo. Bello forte. Alla giornata di protesta "contro la corruzione" indetta dal blogger e oppositore Alexei Navalni hanno infatti risposto migliaia di persone in tutto il Paese. L'epicentro della protesta, come spesso accade, è stata Mosca, nella centralissima via Tsverskaya, dove Navalni ha dato appuntamento ai suoi sostenitori raccomandando loro di arrivare 'alla spicciolata' e marciare pacificamente sui marciapiedi in modo da aggirare il divieto di assemblea imposto dalle autorità. Così ha fatto lo stesso Navalni. Che però è stato presto fermato dalle forze dell'ordine e caricato a bordo di una camionetta.
    Erano da poco passate le 14.20 e, complice una bellissima giornata di sole, la Tsverskaya - l'arteria che conduce di fatto alla Piazza Rossa dedicata, in epoca sovietica, a Maxim Gorky - si stava gonfiando di persone, in maggioranza giovani se non giovanissimi. Navalni era appena sbucato da un sottopassaggio quando la polizia lo ha arrestato. L'accusa: aver infranto la legge che regola il diritto d'assemblea in Russia. La folla però ha seguito il pulmino dov'era stato caricato giù per una stretta viuzza della Tsverskaya e lo ha bloccato al grido di "fascisti, liberatelo!". La tensione è schizzata alle stelle. Le macchine malamente parcheggiate hanno impedito al bus di procedere e un gruppo di manifestanti ha iniziato a scuotere la camionetta, come per ribaltarla. E' stato più o meno il momento in cui proprio Navalni è intervenuto - via Twitter - per calmare gli animi: "Oggi protestiamo contro la corruzione, non gli arresti.
    Continuate a manifestare pacificamente".
    Il messaggio ha sortito l'effetto. Migliaia di persone - 8mila per la polizia, ma i numeri erano senz'altro più consistenti stando a quanto ha potuto verificare l'ANSA sul posto - hanno continuato a marciare sulla Tsverskaya. Le forze dell'ordine sono intervenute comunque e in serata il numero dei fermi è stato fissato dalla stessa polizia intorno a quota "500" nella sola Mosca. Un portavoce ha poi chiarito che la maggior parte dei fermati riceverà solo "sanzioni amministrative". Lo stesso Navalni, a quanto si apprende, rischia "una multa, lavori socialmente utili o 15 giorni di arresto amministrativo".
    Ma si vedrà. La partita, d'altra parte, è squisitamente politica. E' probabile, infatti, che ci saranno delle ripercussioni. Oltre a Mosca la gente è scesa in piazza a San Pietroburgo - negli stessi luoghi dove esattamente 100 anni fa si protestava contro Nicola II oggi i manifestanti hanno gridato 'abbasso lo zar!' - e in molte altre città del Paese, tra cui Novosibirsk, Barnaul, Tomsk, Krasnoyarsk, Khabarovsk e Vladivostok in quel che è senz'altro la giornata di protesta più consistente dai 'moti' del 2011. Persino in Daghestan, 'feudo' elettorale di Vladimir Putin, gli arresti sembrano essere oltre un centinaio. "Il governo è corrotto, deve dimettersi", spiegava un ragazzo di 21 anni, Ivan, mentre percorreva la Tsverskaya. "Molte persone sono stanche di Putin ma hanno paura di dire come la pensano e preferiscono restare a casa. Se Navalny si presenta alle elezioni lo voterò senz'altro". A fargli eco Turana, 72enne di Mosca: "E' una persona onesta, sincera, non come questi leccaculo che sono al governo. Il ladrone che ci governa si è circondato di ladri amici suoi e stanno spolpando il Paese. Nel mentre veniamo ridotti in schiavi".
    Con la crisi che morde, e la qualità della vita che peggiora, è facile capire perché il tema della corruzione faccia presa.
    "E' normale che i ladri si proteggano", ha rincarato la dose Navalni, sempre su Twitter. "Ma non possono arrestarci tutti, siamo milioni. Chi è sceso in piazza oggi è la parte migliore del Paese, sono orgoglioso di voi". Ora la palla passa al Cremlino. "Navalni ha testato la stabilità", commenta Gleb Pavlosky, ex spin-doctor di Putin tramutatosi in acceso critico. "Lo scenario ora è da riscrivere.
    O, per paura, concedere la testa di Medvedev, sperando poi che lo lasciano stare. Ma i giovani non lo lasceranno stare".

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