Polemica sull'ipotesi che il porto di Civitavecchia diventi un hotspot per l'accoglienza dei migranti. Va all'attacco il vice presidente della Camera Luigi Di Maio: "proprio ieri - sottolinea Di Maio - abbiamo scoperto dal nostro sindaco di Civitavecchia che il primo porto turistico italiano sta per diventare un hotspot ulteriore. Si stanno già muovendo, anche se proveranno a fare hotspot occulti".
"Civitavecchia - attacca il sindaco M5s di Civitavecchia Antonio Cozzolino - non è nelle condizioni di diventare un hotspot per l'accoglienza dei migranti". "Il porto non è pronto per accogliere un hotspot - ha aggiunto - e se il Ministero continuerà con decisione su questa pericolosa strada, dovremo affrontare un'emergenza difficile, se non impossibile, da gestire". Il sindaco pensa "alle interferenze col traffico auto, con possibili ricadute occupazionali in negativo sul territorio, alle nuove incombenze che graveranno sui servizi sociali, che non avranno personale e risorse per svolgere al meglio il loro lavoro, alla Polizia Locale, che non avrà uomini per gestire le nuove criticità di traffico, all'ospedale San Paolo, che subirà un aggravio di lavoro e che già ora è in difficoltà nel venire incontro alle esigenze del territorio, all'acqua, col presidente della Regione Lazio che ha richiesto lo stato di calamità naturale. Inoltre potrebbero esserci ulteriori problemi legati alla sicurezza di tutta la struttura: non capisco infatti, come si sposi questa decisione con quella che, neanche un anno fa, ha visto innalzare il livello d'allerta per il porto al massimo previsto".
Non ci sarà - si specifica, però all'ANSA da fonti qualificate - un hotspot permanente a Civitavecchia, ma il porto della città laziale potrà essere utilizzato per alleggerire la pressione che grava sui porti siciliani per l'arrivo delle navi cariche di migranti. L'argomento è stato ieri al centro di una riunione che si è svolta a Roma, in Prefettura, alla quale ha partecipato anche il sindaco di Civitavecchia e di un sopralluogo avvenuto oggi. Altre strutture provvisorie potrebbero essere previste anche in Calabria e a Salerno, nei porti di approdo di navi con a bordo migranti, ma pure in questo caso non si tratterà di strutture permanenti, ma di centri temporanei di prima accoglienza dove avranno luogo le procedure di identificazione. Gli hotspot permanenti attivi al momento restano quattro - Lampedusa, Pozzallo, Trapani e Taranto - ma l'alto numero di sbarchi di questi giorni ha reso indispensabile la previsione di struttura temporanee nei porti di approdo delle navi che stanno portando in Italia migliaia di migranti soccorsi nel Mediterraneo centrale.
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