"Io comprendo che un'attrice alle prime armi si trovi nel dubbio, non conosca il confine, ma proprio per questo bisogna spiegare che cosa è normale, cosa no e quando è il momento di andarsene". Lo afferma Nancy Brilli in un'intervista al Corriere della Sera sui casi di molestie segnalati anche in Italia nel mondo dello spettacolo. Sulle accuse al regista Fausto Brizzi risponde: "È una storia dolorosa. Io sto dalla parte delle donne, sempre. Ma Fausto, davanti ai miei occhi, sul set e fuori, è stato irreprensibile", "non riesco a immaginarlo che molesta qualcuno".
"Le donne prendono coraggio sulla scia dello scandalo Weinstein, ma senza portare le prove si distruggono persone e famiglie", aggiunge l'attrice. "Non mi piace la denuncia televisiva, addirittura a volto coperto. Le denunce si fanno in Procura, circostanziate. E si è colpevoli quando è scritto in una sentenza".
Ad ogni modo, prosegue, "avance, molestie e stupro sono tre cose diverse. Oggi, si sta mettendo tutto insieme". Quanto alla sua esperienza, Brilli dice si essersi trovata "sempre in situazioni molto chiare. E sempre me ne sono andata", dice, "e le persone in questione non mi hanno poi fatto lavorare". Una "situazione chiara", precisa, è "il produttore che, mentre ti parla, ti mette la mano sulla coscia. Mi è successo, ho finto un malore e ho preso la porta. Altre volte, davanti ad avance verbali, ho risposto sarcastica ed è finita lì". "Provare a scambiare lavoro per sesso è abuso di potere ed è inaccettabile.
Però, arrivare a lui nudo mentre provi la scena erotica significa trovarsi in una situazione che non hai saputo cogliere per tempo". I provini, sottolinea, "si fanno nei teatri o nelle case di produzione, non in case o alberghi. E mai da soli col regista: deve esserci almeno il responsabile del casting".
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