"La sentenza dice che Dell'Utri ha fatto da cinghia di trasmissione tra le richieste di cosa nostra e l'allora governo Berlusconi che si era da poco insediato. La corte ritiene provato questo". Lo ha detto il pm Nino Di Matteo, storico magistrato del pool che ha istruito il processo sulla cosiddetta trattativa Stato-mafia, dopo la lettura del verdetto che ha condannato, tra gli altri, Marcello Dell'Utri per minaccia a Corpo politico dello Stato."Il verdetto - ha aggiunto - dice che il rapporto non si ferma al Berlusconi imprenditore ma arriva al Berlusconi politico".
Pronta la replica dell'ex Cav, affidata ad una nota del suo partito: "Forza Italia respinge con sdegno ogni tentativo di accostare, contro la logica e l'evidenza, il nome di Berlusconi alla vicenda della trattativa stato-mafia. Il fatto che uno dei Pubblici Ministeri coinvolti nel processo - non a caso assiduo partecipante alle iniziative del Movimento Cinque Stelle - si permetta, nonostante questo, di commentare la sentenza adombrando responsabilità del Presidente Berlusconi è di una gravità senza precedenti e sarà oggetto dei necessari passi in ogni sede".