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Via Poma: gip, tanti errori per apparire frutto scarsa diligenza

Via Poma: gip, tanti errori per apparire frutto scarsa diligenza

Dal sangue alla cartellina sparita, 29 testimoni da ascoltare

ROMA, 21 dicembre 2024, 17:21

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Sembrano davvero "tanti gli errori investigativi" per apparire "frutto solo di scarsa diligenza o mancata conoscenza", all'epoca, di una "adeguata cultura investigativa". Lo sostiene la giudice per le indagini preliminari, Giulia Arcieri, nel decreto con cui si è opposta alla richiesta di archiviazione sul delitto di Simonetta Cesaroni.
    Quindi ne elenca alcuni: il non aver acquisito "nell'immediatezza i tabulati telefonici inerenti le utenze fisse" dell'ufficio di via Poma, l'aver spostato alcuni oggetti al momento del sopralluogo come la sedia accanto al corpo di Simonetta e il tagliacarte, "da sempre attenzionato come possibile arma del delitto", ma anche una cartellina beige "sparita dalla scena del crimine". E ancora non venne repertato il sangue, immortalato nelle fotografie, presente "in piccoli segni circolari" sul pavimento.
    Per la giudice, non va poi sottovalutato il "collegamento a personaggi di potere" e "contesti di potere come i servizi" di molti protagonisti della vicenda legati all'Aiag.
    Nel provvedimento anche la una lista di 29 persone che la Procura dovrà sentire, tra vecchi protagonisti e altri mai ascoltati prima.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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