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Stadio Roma: Lanzalone si dimette da presidente dell'Acea. Parnasi: 'Mai commesso reati'. Indagato il sovrintendente Prosperetti

Stadio Roma: Lanzalone si dimette da presidente dell'Acea. Parnasi: 'Mai commesso reati'. Indagato il sovrintendente Prosperetti

Raggi: 'Il Comune, i romani e la Roma calcio sono la parte lesa'

15 giugno 2018, 07:31

Redazione ANSA

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Il presidente di Acea Luca Lanzalone - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il presidente di Acea Luca Lanzalone - RIPRODUZIONE RISERVATA
Il presidente di Acea Luca Lanzalone - RIPRODUZIONE RISERVATA

Luca Lanzalone si è dimesso dalla presidenza di Acea dopo essere stato arrestato ieri nell'ambito dell'inchiesta sullo stadio della Roma insieme ad altre otto persone. Mentre l'imprenditore Luca Parnasi si difende dal carcere: 'Non ho mai commesso reati. Abbiamo lavorato per anni solo per realizzare un progetto'. Indagato il sovrintendente Prosperetti. La sindaca Raggi va al contrattacco: 'Il Comune, i romani e la Roma calcio sono la parte lesa'. Resta congelato per ora il progetto per lo stadio. Il dipartimento Urbanistica del Campidoglio ha inviato una lettera alla società costruttrice Eurnova per chiedere chiarimenti circa l'interlocutore dopo l'arresto di Parnasi. Salvini, 'nessuna ripercussione sul governo'.

"Ho autorizzato una ispezione ministeriale: dovevamo dare un parere e ora vediamo se tutto è stato fatto come si doveva". Lo annuncia il ministro per i Beni Culturali, Alberto Bonisoli, commentando lo scandalo dello stadio di Roma al termine del Consiglio dei ministri.

Il sovrintendente Francesco Prosperetti, che si occupò del vincolo sulle tribune dell'ippodromo di Tor di Valle, è indagato nell'ambito dell'inchiesta sullo stadio della Roma. Secondo la Procura l'ex capo segreteria del Ministro ai Beni culturali, Claudio Santini, "avvicinò il Sovrintendente Francesco Prosperetti chiamato a pronunciarsi sul vincolo" che poi fu tolto. Come riscontro la Procura indica "un incontro tra il Sovrintendente e il gruppo Parnasi il 19 maggio del 2017" e la successiva decisione di affidare al'architetto Paolo Desideri "la redazione di un progetto necessario per superare la questione del vincolo". Dalle intercettazione emerge che Desideri "oltre ad essere amico di Prosperetti è anche il datore di lavoro della figlia Beatrice". La procedura per il vincolo sulle tribune di Lafuente viene attivata il 15 febbraio 2017 e il 15 giugno dello stesso anno viene archiviata: nel frattempo Prosperetti era diventato direttore della nuova sovrintendenza speciale Archeologica-Belle arti-paesaggio di Roma. Secondo la Procura Santini per la sua "mediazione per conto di Parnasi" ha percepito "quale compenso per questa illecita attività 53.440 euro". 

"Non ho mai commesso reati. Abbiamo lavorato per anni, 24 ore al giorno, solo per realizzare un progetto". E' quanto l'imprenditore Luca Parnasi ha detto ai suoi difensori, gli avvocati Emilio Ricci e Giorgio Tamburrini, che lo hanno incontrato oggi nel carcere di San Vittore, dove si trova detenuto da ieri nell'ambito dell'inchiesta sullo stadio della Roma.

"L'avvocato Lanzalone ha rimesso il mandato di Presidente del Consiglio di Amministrazione di Acea SpA". Così in una nota Acea comunica le dimissioni del presidente implicato nell'inchiesta sullo stadio della Roma e arrestato ieri. "Il Consiglio di Amministrazione, nella riunione del 21 giugno 2018, assumerà le opportune determinazioni al riguardo", conclude la nota.

Il giorno dopo gli arresti per corruzione nell'ambito dell'inchiesta sul nuovo stadio della Roma, il M5s fa i conti con le inevitabili polemiche. La capogruppo in consiglio regionale del Lazio, Roberta Lombardi, in un'intervista a Repubblica sottolinea che il presidente di Acea, Luca Lanzalone, era stato portato a Roma 'dal gruppo che si occupa di enti locali', ma rilancia: 'La differenza fra noi e gli altri dev'essere nella reazione. Il leader del M5s Di Maio chiede a Lanzalone di dimettersi subito', l'ex assessore comunale Berdini attacca: 'E' peggio di Mafia capitale'.

"Che fine farà lo Stadio? Non lo sappiamo. Gli atti della procedura sembrano tutti validi. Noi ci riserviamo di fare tutti gli approfondimenti del caso. Se non ci sono irregolarità a mio avviso si potrà andare avanti". Lo ha detto la sindaca di Roma Virginia Raggi a Porta a Porta.  "Sono stati arrestati l'ex assessore di Zingaretti, Palozzi vice-presidente del consiglio regionale e si parla di 'sistema Raggi' ma io non c'entro. C'é un accanimento mediatico, io non sono lo sfogatoio di Italia! Questa cosa deve finire".
"Io non ho badanti, ogni giorno mi attribuiscono badanti o tutor, le sembra che io abbia bisogno di un badante? Se sono riuscita a resistere due anni alle ondate di fango...cosa che con nessun altro sindaco di Roma". La prima cittadina ha criticato anche il fatto che le vengano attribuiti "amanti".  

E ancora Raggi sulla vicenda: "La rassegna stampa è vergognosa - ha detto - i giudici dicono che io non c'entro niente e non c'è un giornale che abbia avuto il coraggio di riportare questa notizia. Il Comune, i romani e la società Roma calcio sono la parte lesa. Partono oggi le querele".

Il dipartimento Urbanistica del Campidoglio, dopo gli arresti di ieri nell'ambito dell'inchiesta sul nuovo stadio della Roma, ha inviato una lettera alla società costruttrice Eunova per chiedere chiarimenti circa l'interlocutore dopo l'arresto del costruttore Luca Parnasi. A prendere le redini aziendali probabilmente subentrerà un curatore 'commissario'. Ora si dovrà vagliare se tutti gli atti di dell'opera si confermeranno legittimi. Procedura che di fatto congela l'iter del progetto.  L'iter amministrativo del progetto, secondo la road map tracciata prima che si scatenasse l'inchiesta, avrebbe dovuto portare entro la fine di luglio in aula Giulio Cesare la delibera del progetto modificato. In ogni caso ora si dovrà vagliare se tutti gli atti di un'opera al centro di un'inchiesta si confermeranno legittimi. Procedura che prenderà tempo.

 "Esiste in Italia un caso corruzione sul quale dobbiamo sempre stare attenti, dobbiamo lavorare noi regolatori, le autorità come l'Anac e l'autorità giudiziaria ognuno nell'ambito delle sue competenze". Lo ha detto il premier Giuseppe Conte rispondendo fuori dal Senato alla domanda se esista un "caso Roma" alla luce della recente inchiesta sullo stadio della Capitale.

 

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