Al momento la Procura di Milano
contesta all'eurodeputata Lara Comi finanziamenti illeciti per
un totale di circa 70mila euro, ossia i 31mila euro che avrebbe
ricevuto, attraverso la sua società di consulenza,
dall'industriale bresciano Marco Bonometti, presidente di
Confindustria Lombardia, e i 38mila euro che avrebbe incassato,
sempre tramite la sua società, dall'ente Afol Città
metropolitana e con l'intermediazione di Gioacchino Caianiello,
presunto "burattinaio" del sistema di mazzette, appalti pilotati
e finanziamenti emerso dalla maxi indagine della Dda milanese.
Tuttavia, da quanto si è appreso, le indagini vanno avanti
con accertamenti perché inquirenti e investigatori sospettano
che l'europarlamentare possa aver ottenuto altri finanziamenti
illeciti con lo stesso schema basato sul pagamento alla sua
società Premium Consulting di consulenze fittizie. Al vaglio, ad
esempio, anche un versamento di 40mila euro da un altro
imprenditore.
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