La cancelliera tedesca Angela
Merkel è a Pechino per la sua dodicesima visita in Cina dalla
salita al potere di fine 2005, nell'ambito di una congiuntura
economica con serie prospettive di recessione per la Germania.
Berlino è il primo partner commerciale europeo di Pechino,
con un interscambio di circa 200 miliardi di euro, ma la Merkel
è in una posizione di equilibrio precario per la guerra
commerciale tra Usa e Cina e le pressioni di Donald Trump. Dopo
la cerimonia di benvenuto alla Grande sala del popolo, il
programma prevede un bilaterale col premier Li Keqiang, la firma
di alcuni accordi e una conferenza stampa congiunta alla quale
sono stati ammessi, in un primo momento, solo i giornalisti
tedeschi al seguito. Fatto mai capitato in precedenza e in parte
corretto con l'apertura ad alcuni media tedeschi basati a
Pechino. La Merkel, schierata nella difesa dei diritti umani, è
stata sollecitata dai leader delle proteste pro-democrazia di
Hong Kong a sollevare il caso con le autorità di Pechino. C'è
poi il nodo dello Xinjiang e della minoranza musulmana uigura
spedita nei campi di rieducazione.
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