"In considerazione della preminente esigenza di impedire gli spostamenti sul territorio, e sino al termine delle misure connesse all'emergenza in atto, dovrà essere garantita e monitorata la prosecuzione dell'accoglienza anche a favore" dei migranti "che non hanno più titolo a permanere nei centri". Così il Viminale in una circolare inviata a tutti i prefetti. Gli ospiti delle strutture sono sottoposti ad un regime di sorveglianza sanitaria continuativa.
In tempi di coronavirus si riducono gli sbarchi di migranti in Italia - Nessuno in questa settimana, secondo il Viminale, e gli ultimi 44 risalgono al 27 marzo, arrivati a Cerano di San Pietro Vernotico, nel Brindisino - e si 'svuotano' gli hotspot.
Inoltre, dai dati del ministero dell'Interno risulta che complessivamente a marzo gli stranieri sbarcati sono stati 241. Erano 262 nel marzo di un anno fa, contro i 1049 dello stesso periodo del 2018. In particolare, da quanto si apprende, sono vuoti i centri di accoglienza di Lampedusa, Messina e Taranto, mentre in quello di Pozzallo ci sono attualmente 40 migranti. A riferirlo è il sindaco del comune del Ragusano Roberto Ammatuna, spiegando che si tratta di una parte di quei 277 stranieri che erano stati soccorsi a fine febbraio al largo della Libia dalla nave Ocean Viking.
Fra loro, c'era una trentina di minori non accompagnati, che nelle settimane scorse sono stati trasferiti in case famiglia. Successivamente, altri adulti hanno lasciato il centro di prima accoglienza e sono stati smistati tra Enna, Siracusa e Trapani. Ora ne restano 40. Tutti avevano fatto la quarantena all'interno dell'hotspot per 14 giorni fino all'8 marzo. A complicare e rallentare i trasferimenti da Pozzallo è lo stop agli spostamenti in Sicilia dovuto all'emergenza.
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