Raid antirazzista nella notte in via dell'Amba Aradam in zona San Giovanni a Roma. Cartelli della toponomastica modificati con fogli con su scritto il nome di George Floyd ed esposto uno striscione "Nessuna stazione abbia il nome dell'oppressione" firmato Black Lives Matter. Sul posto la polizia. Nella notte inoltre il busto di Antonio Baldissera, generale a capo delle truppe italiane in Eritrea, è stata imbrattato con vernice rossa.
I raid antirazzisti sono stati messi a segno dal gruppo Restiamo umani. "Smantelleremo i simboli del colonialismo nella Capitale", annunciano su Facebook dando "il sostegno ai manifestanti che a partire da Minneapolis hanno riempito le piazze di decine di città del mondo" e rifiutando "ogni contestualizzazione storica". I componenti del gruppo Restiamo umani dunque prendono come bersaglio "le strade che richiamano stragi vergognose compiute dai soldati italiani in Etiopia, come via dell'Amba Aradam" o i " monumenti che conferiscono invece gloria eterna a uomini colpevoli delle peggiori atrocità verso il genere umano: Tra gli "illustri" della storia italiana al Pincio possiamo trovare un busto di Antonio Baldissera, generale a capo delle truppe italiane in Eritrea e succesivamente Governatore della colonia italiana di Eritrea alla fine del XIX secolo, quasi che il passato coloniale italiano fosse un lustro invece che un crimine che come tale va ricordato". "Per queste ragioni oggi cambiamo nome a via dell'Amba Aradam e a largo dell'Amba Aradam e li intitoliamo a George Floyd e a Bilal Ben Messaud, morto a Porto Empedocle il 20 maggio 2020 mentre cercava di raggiungere terra, fuggendo dal confinamento forzato in nave -aggiungono in un post su Fb- Dedichiamo la via a queste due figure per unire le lotte contro il razzismo di entrambe le sponde dell'Atlantico".
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