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Crisanti: Lo stop alle discoteche coraggioso e coerente

Crisanti: Lo stop alle discoteche coraggioso e coerente

'Mette fine ad una babele di voci e provvedimenti e sicuramente da' un segnale ai giovani'

VENEZIA, 17 agosto 2020, 16:14

Redazione ANSA

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Il direttore del dipartimento di Medicina molecolare e virologica dell 'Università di Padova, Andrea Crisanti - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il direttore del dipartimento di Medicina molecolare e virologica dell 'Università di Padova, Andrea  Crisanti - RIPRODUZIONE RISERVATA
Il direttore del dipartimento di Medicina molecolare e virologica dell 'Università di Padova, Andrea Crisanti - RIPRODUZIONE RISERVATA

Lo stop alle discoteche "è un provvedimento coraggioso, coerente, che mette fine ad una babele di voci e e di provvedimenti, e che sicuramente da' un segnale ai giovani, e avrà un impatto sulla trasmissione del virus. Perchè le discoteche sono un luogo dove sicuramente è favorita la diffusione del virus". Lo ha detto il prof. Andrea Crisanti, ordinario di microbiologia all'Università di Padova, commentando a 'Timeline' su SkyTg 24 il provvedimento del Governo sulle discoteche.

 "In Italia, se andiamo a guardare rispetto a due-tre settimane fa, i casi si sono triplicati, ma originano principalmente da trasmissione endogena, e sono sicuramente importanti. L'Italia non sta in una bolla impermeabile rispetto a quanto succede del mondo", ha ha affermato Crisanti.  "Nel resto del mondo nelle ultime settimane veiamo 2-3mila casi al giorno, ed è chiaro - ha aggiunto - che il nostro Paese non poteva rimanere esente da questa problematica. Adesso si stanno pendendo provvedimenti per i rientri dai paesi un po' più a rischio, e questa è una componente importante". Crisanti si è detto in disaccordo con chi ritiene che l'epidemia stia adesso colpendo maggiormente i giovani: "se guardiamo l'analisi dell'Istat - ha osservato lo studioso - notiamo che anche nell'epidemia passata le persone avevano prevalentemente un'età tra 19 e i 50 anni, il problema è che prima arrivano alla nostra attenzione persone malate di età tra i 55 e 85 anni. Non credo che l'epidemia si sia modificata; le persone anziane stanno molto più attente e c'è molta più cura nella gestione delle case di riposo". 
   

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