"Dobbiamo riaprire le scuole perchè sono il motore del sistema democratico. Lo dobbiamo fare cercando di limitare la circolazione fuori dagli istituti e rispettando protocolli rigidi". Lo ha detto il consulente del ministero della Salute nella gestione dell'emergenza coronavirus Walter Ricciardi intervenendo al meeting di Rimini. Ricciadi ha poi affermato: "Le decisioni si basano sui dati, non sulle emozioni o sull'ideologia".
In Italia 1000 focolai sotto controllo L'aumento dei casi di positività al Covid 19 "naturalmente non significa che la situazione sia fuori controllo, siamo ancora in grado di controllarla perché più o meno i focolaio sono mille in Italia, ma se diventano 2mila o 3mila non riusciamo più a controllarla". Lo ha detto, a margine di un incontro del Meeting di Rimini il consulente del ministero della Salute nella gestione dell'emergenza coronavirus, Walter Ricciardi replicando a chi gli chiedeva se vi fosse un nesso tra aumento dei contagi da Covid e 'movida'. Riferendosi a tale relazione, ha osservato, "guardate quello che sta succedendo nel Lazio. Ieri mi chiedevano come fa uno a mettere in correlazione la discoteca e la movida? Praticamente i casi del Lazio sono in gran parte dovuti a giovani tornati soprattutto dalla Sardegna dove hanno ballato ammassati".
Penso si possa escludere nuovo lockdown duro - "Io penso proprio di si. E' una situazione completamente differente per molti motivi". Così, a margine di un incontro del Meeting di Rimini, il consulente del ministero della Salute nella gestione dell'emergenza coronavirus, Walter Ricciardi, ha replicato a chi gli chiedeva se si potesse escludere il ritorno ad un lockdown duro come quello vissuto nei mesi scorsi in caso di aumento dei contagi da Covid-19 E questo, ha argomentato, "innanzi tutto perché i casi li intercettiamo molto prima nel senso che questo sistema di testing e di tracciamento porta a identificare soggetti nella stragrande maggioranza asintomatici. Quello che è successo a gennaio e febbraio - ha proseguito Ricciardi - è che questi casi non venivano identificati e quindi diventavano gravi, la sintomatologia diventava particolarmente grave e andavano in terapia intensiva". Quindi, ha sottolineato ancora, "il primo motivo" per allontanare l'ipotesi di una nuova quarantena rigida, "è che abbiamo ampliato la capacità di testing e di tracciamento e quindi i casi li identifichiamo molto precocemente. La seconda cosa - ha aggiunto ancora Ricciardi - è che è stato rafforzato enormemente il servizio sanitario nazionale, sono stati dati fondi importanti che non erano stati dati negli ultimi cinque anni e questo ha consentito di assumere personale, di migliorare le condizioni di lavoro: ancora non è completato questo rafforzamento però per settembre-ottobre verrà completato". Pertanto, ha concluso, "credo che non ci sarà quel tipo di immagini che noi abbiamo visto ma questo non significa che non dovremo stare attenti per evitarlo".