Giornata di trattative tra il
Governo e le Regioni Lazio e Sardegna per trovare un accordo
sulla reciprocità dei tamponi da effettuare prima degli imbarchi
su navi e aerei dall'Isola e dopo gli arrivi a destinazione. Il
ministro degli Affari Regionali Francesco Boccia sta mediando
tra le richieste del Lazio e i "paletti" indicati dalla Sardegna
per dare corso ai test nei prorio porti e aeroporti.
L'assessore della Sanità Mario Nieddu ha chiarito che la
Regione è pronta a dire sì a patto che si rispettino tre
condizioni: i controlli devono essere sotto l'egida e a carico
del Governo, i passeggeri di tutti i voli e le imbarcazioni in
partenza per la Sardegna vanno sottoposti a tampone rapido,
infine la firma di un protocollo per il rientro in sicurezza
nelle loro abitazioni dei positivi. Nel caso non sia possibile e
fosse necessaria la quarantena in Sardegna, la quarantena dovrà
essere a spese del Governo. L'esponente della Giunta Solinas si
dice fiducioso sul raggiungimento di un'intesa. "Si può
raggiungere in tempi rapidi perchè - spiega - il Governo mi
sembra interessato a chiudere un accordo".
Gli appelli arrivati dal Lazio sono legati all'aumento dei
contagi di persone rientrate dopo un periodo di vacanza in
Sardegna. Al Lazio si è poi aggiunta la Regione Campania, mentre
la Ausl di Bologna raccomanda ai propri concittadini tornati
dall'Isola "con qualsiasi mezzo di trasporto" di effettuare il
tampone per verificare una eventuale positività al Covid-19. Nel
frattempo, le autorità sanitarie sarde continuano a ribadire che
"la Sardegna è sicura: tutti i casi accertati da Ferrogasto in
poi sono di importazione, turisti arriviati sull'isola dopo
tappe in altri Paesi a rischio, contagiati in quei luoghi e
risultati poi positivi dai test effettuati in Sardegna".
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