L'omicidio della 78enne Rosina
Carsetti, strozzata in casa la vigilia di Natale a Montecassiano
(Macerata), sarebbe stato commesso materialmente dal nipote
20enne, Enea Simonetti. Lo sostiene la Procura di Macerata dopo
articolate indagini anche tecniche eseguite dai carabinieri:
sono finiti in carcere il giovane e la madre, Arianna Orazi;
indagato il marito della vittima Enrico Orazi insieme agli altri
per accuse che vanno dal concorso in omicidio volontario
premeditato pluriaggravato alla simulazione di reato e
maltrattamenti. Gli inquirenti ritengono una messinscena la
versione dei familiari di una rapina commessa in casa da uno
sconosciuto: sarebbe stata la figlia di Rosina, secondo
l'accusa, la 'regista' del delitto maturato per i rapporti
deteriorati con la madre ma anche per questioni economiche; il
79enne avrebbe saputo del 'piano'.
La 'fantomatica' rapina, secondo la ricostruzione
accusatoria, non sarebbe stata una messinscena dopo un omicidio
d'impeto ma premeditata da metà dicembre e realizzata la vigilia
di Natale, sfruttando il lockdown per giustificare la presenza
di tutti i familiari in casa, la chiusura del loro negozio, e
agendo prima che Rosina incontrasse un avvocato per denunciare
maltrattamenti in famiglia. La 78enne aveva anche manifestato la
volontà di separarsi dal marito.
La sera del delitto Enea ammise agli investigatori che non
c'era stata alcuna rapina; parlò di "un incidente mortale
provocato dalla madre" e disse che aveva "aderito alla
messinscena di nonno e madre" per affetto nei loro confronti.
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