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Scuola: oggi in classe 6,6 milioni di studenti

Scuola

Scuola: oggi in classe 6,6 milioni di studenti

Quasi due milioni ancora a casa in Dad

ROMA, 12 aprile 2021, 07:44

Redazione ANSA

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Torino, 12 aprile - RIPRODUZIONE RISERVATA

Torino, 12 aprile - RIPRODUZIONE RISERVATA
Torino, 12 aprile - RIPRODUZIONE RISERVATA

Suona la campanella da questa mattina per quasi 6,6 milioni di alunni sugli 8,5 milioni delle scuole statali e paritarie, otto su dieci. Quasi un milione in più della settimana scorsa, di cui ben 400 mila in Lombardia.
    L'unica regione in controtendenza è la Sardegna, dove 63 mila alunni di seconda e terza media e delle scuole superiori lasceranno le aule e si collegheranno da casa. In tutto saranno quasi due milioni quelli ancora a casa in Dad.
    Saranno tutti a scuola i bambini della scuola dell'infanzia e primaria, saranno l'87% in classe gli alunni della scuola media, mentre solo il 38% dei ragazzi delle superiori potrà frequentare, con la consueta alternanza del 50% e fino al 75% nelle regioni in cui è consentito.
    Complessivamente si ritorna ai dati del febbraio scorso, quando in presenza si erano sfiorati i 7 milioni di studenti in classe. Il ritorno a scuola non è solo la conseguenza del decreto legge 44 che ha consentito il rientro anche nelle zone rosse ai bambini della scuola dell'infanzia, agli alunni delle elementari e di quelli del primo anno di secondaria di I grado, ma soprattutto del miglioramento dei dati del contagio che ha consentito a quasi tutte le regioni di rientrare o confermarsi in zona arancione. 

"Non siamo d'accordo", con lo stop dei vaccini al personale della scuola, "dissentiamo fermamente: il personale della scuola ha ricevuto la prima dose per oltre il 70%, manca un quarto e trattandosi di una categoria professionalmente esposta non tanto e non solo al contagio tra i suoi componenti ma anche perchè può veicolare il virus, bisogna fare in modo di eliminare questo rischio. Non è un privilegio per la categoria, lo stesso principio vale per il personale sanitario. Ci faremo sentire". Lo dice all'ANSA il presidente dell'Associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli.

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