Ad Ancona prima udienza davanti
al gup di Ancona Francesca De Palma del procedimento 'bis' per
la strage della discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo: l'8
dicembre 2018, morirono nella calca cinque minorenni e una madre
di 39 anni; altre 197 rimasero ferite. Su 19 imputati (18
persone fisiche e la società gestore Magic srl), per reati
contestati a vario titolo che vanno dalla cooperazione in
omicidio colposo, lesioni anche gravissime, falso e disastro
colposo, due vanno verso il patteggiamento (3 anni e 8 mesi, 2
anni), cinque potrebbero chiedere il rito abbreviato e gli altri
verso l'ordinario in caso di rinvio a giudizio. Le richieste non
sono state formalizzate: intanto costituzione di parte civile di
circa 50 delle oltre 210 parti offese. L'udienza preliminare è
stata giornata al prossimo 30 settembre alle 10.
Questa tranche del procedimento riguarda le tante carenze di
sicurezza emerse del locale e una gestione non adeguata
dell'emergenza. Tra i chiamati in causa, proprietari del locale,
gestori, addetti alla sicurezza, tecnici, consulenti e
componenti della Commissione di vigilanza, tra cui il sindaco di
Corinaldo Matteo Principi (in ogni caso sceglierà il rito
ordinario), che diede il nullaosta nel 2017 per pubblici
spettacoli nell'ex capannone agricolo. Il 30 luglio scorso, nel
processo di primo grado per l'altro filone d'inchiesta, sei
componenti della cosiddetta banda dello spray, ventenni del
Modenese, vennero condannati a pene comprese tra 10 anni e 5
mesi e 12 anni e 4 mesi di carcere per omicidio
preterintenzionale plurimo, lesioni personali, furti e rapine:
l'accusa è aver spruzzato spray al peperoncino nel locale, dove
giovanissimi attendevano l'esibizione in dj set di Sfera
Ebbasta, per commettere furti, generando il fuggi fuggi verso
l'uscita di sicurezza n. 3 dove si consumò la tragedia.
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