Il popolo no green pass è tornato a manifestare a Milano contro l'obbligo, in vigore da ieri, di esibire il certificato verde dell'avvenuta vaccinazione per sedersi all'interno di bar e ristoranti, entrare in palestra o nei musei. Sono migliaia le persone che anche questo sabato stanno marciando per le strade del centro di Milano in un corteo non autorizzato al grido di "no green pass" e "libertà, libertà". I manifestanti si sono ritrovati in piazza Fontana e hanno raggiunto piazza Scala dove si trova la sede del Comune di Milano. Molti manifestanti indossano la stella di David con la scritta "non vaccinato". "Qui non ci sono più parole da dire perché ormai il totalitarismo è in atto la nostra protesta dice più di mille parole - ha scandito al megafono uno dei portavoce del movimento -. Qui c'è democrazia quella che non c'è in Parlamento e ci fa subire l' ostracismo. Il Green pass è un lasciapassare fascista che non dà libertà". Nel corso del corteo per le vie del centro i manifestanti scandiscono slogan contro i giornalisti, i virologi, il governo. "I giornalisti sono pagati per dire che le persone sono morte di Covid", ha spiegato una manifestante.
Nuova manifestazione contro il green pass nel centro di Roma. Circa 1500 le persone in piazza del Popolo nel pomeriggio per il sit-in organizzato dal comitato Nonna Maur, regolarmente preavvisato in Questura. Tra i partecipanti anche esponenti di Forza Nuova tra i quali Giuliano Castellino. Cori "Libertà" e "No alla dittatura sanitaria". Sventolano bandiere tricolore. Applausi per il medico mantovano Giuseppe De Donno, da poco scomparso, e musica per dar vita a un "No Green pass day".
Un centinaio di aderenti alla galassia dei movimenti "No Vax" e contro il Green pass si è radunato a Napoli in piazza Dante, da dove - in sintonia con altre città italiane - erano partite analoghe manifestazioni anche le scorse settimane, sempre di sabato. I manifestanti intonano cori come "Giù le mani dai bambini" e "vergogna, vergogna". Chiedono inoltre di essere ricevuti dal governatore campano Vincenzo De Luca.
Alcune decine di persone si sono ritrovate in piazza San Firenze nel capoluogo toscano per manifestare contro l'obbligo di green pass. I partecipanti all'iniziativa, preavvisata alle forze dell'ordine e quindi autorizzata, hanno esibito numerosi cartelli con scritte che rivendicano la libertà di scelta sui vaccini e la contrarietà all'uso del green pass. 'La speranza è l'unica cosa più forte della paura. No green pass', recita uno di questi. Gli slogan ripetuti in piazza tra un intervento dei partecipanti e l'altro sono 'Libertà' e 'No green pass'.
'Giornalisti terroristi': questo uno degli slogan urlati da manifestanti contrari al green pass che dopo aver preso parte a un'iniziativa di protesta in piazza San Firenze, si sono mossi in corteo sui viali cittadini per protestare contro i giornalisti in generale e accusando le varie testate di fare un'informazione scorretta, gridando anche 'vergogna' e 'venduti'.
Lo striscione 'Uniti per la libertà" apre il corteo che dalla centrale piazza Castello, si sta snodando per le vie di Torino. Una manifestazione organizzata grazie al tam tam sui social, per dire no al Green Pass e a favore della libertà vaccinale, che gli organizzatori vogliono portare fin davanti alla sede di La Stampa e la Repubbblica in via Lugaro. Nonostante la pioggia, sono oltre un migliaio i partecipanti. "Basta dittatura sanitaria" e "Non esiste pass per la libertà" si legge nei cartelli dei manifestanti, che scandiscono slogan contro i politici e contro i giornalisti, colpevoli, a loro dire, di aver diffuso "falsità creando una pandemia che in realtà non esiste". Il corteo si è snodato su via Po, dove il traffico è stato interrotto, e via Madama Cristina, con il traffico che è stato bloccato. Il 'serpentone' colorato - quasi nessuno quelli con la mascherina nonostante l'assembramento - è formato da diverse 'anime'. C'è chi urla contro il Green Pass e chi è contro il vaccino: Slogan anche contro i sindacati, quando la manifestazione è passata davanti alla sede della Cisl.
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