Via libera in Lombardia agli
ingressi in ospedale per i parenti delle persone ricoverate
dotati di green pass, purché avvengano in fascia diurna, una
persona alla volta e per un massimo di 45 minuti. È quanto
riporta una delibera di Giunta, resa nota a tutte le Ats, Asst e
Irccs pubblici e privati, dalla direzione generale Welfare della
Regione.
Per quanto riguarda gli accompagnatori dei pazienti che
accedono ai pronto soccorso, sarà consentito restare nelle sale
d'attesa, ma solo se muniti di green pass. È consentito
l'accesso di un accompagnatore anche per le visite ambulatoriali
programmate, anche in questo caso solo se con la certificazione.
Il divieto di accesso continuerà invece nelle aree di degenza
Covid.
Nel documento si dispone anche che il personale che lavora in
contesti sensibili, a stretto contatto ad esempio con pazienti
immunodepressi o dializzati, anche se dotato di green pass,
debba effettuare un tampone di controllo ogni 15 giorni. Per chi
non lavora in questi contesti, lo screening tamponale dovrà
avvenire ogni 30 giorni.
Secondo la delibera, l'accesso alle Rsa dei famigliari deve
avvenire, massimo due persone per volta e solo se si è in
possesso di green pass. Il 'certificato verde' è richiesto anche
per badanti o personale di supporto ai ricoverati. Non sono
ammesse visite per i pazienti positivi al Covid, tranne che in
casi di fine vita.
Per i nuovi pazienti delle Rsa, saranno necessari tampone
d'ingresso, quarantena di dieci giorni e, qualora non siano già
vaccinati, anche l'avvio del ciclo di vaccinazioni. Gli ospiti
ai quali è consentita l'uscita temporanea dalla struttura
residenziale, potranno continuare a farlo senza misure di
isolamento al rientro, solo se in possesso di green pass.
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