Nella Chiesa c'è "chi
si ostina a prendere il posto di Dio, pretendendo di modellare
la Chiesa sulle proprie convinzioni culturali, storiche,
costringendola a frontiere armate, a dogane colpevolizzanti, a
spiritualità che bestemmiano la gratuità dell'azione
coinvolgente di Dio. Quando la Chiesa è testimone, in parole e
fatti, dell'amore incondizionato di Dio, della sua larghezza
ospitale, esprime veramente la propria cattolicità". Lo ha detto
il Papa nell'udienza in Vaticano alla diocesi di Roma.
Il Papa ha invitato la 'sua' diocesi ad intraprendere il
cammino sinodale senza escludere nessuno: "Se la parrocchia è la
casa di tutti nel quartiere, non un club esclusivo, mi
raccomando: lasciate aperte porte e finestre, non vi limitate a
prendere in considerazione solo chi frequenta o la pensa come
voi, che saranno il, 3, 4, 5 per cento, non di più. Permettete a
tutti di entrare". Poi ha anche scherzato: "Sarebbe una
figuraccia che la diocesi di Roma non si impegnasse" nel Sinodo,
"una figuraccia per il Papa ma anche per voi".
Lo Spirito Santo fa scoprire ai suoi discepoli "la geografia
della salvezza divina, aprendo porte e finestre, abbattendo
muri, spezzando catene, liberando confini. Allora può essere
necessario partire, cambiare strada, superare convinzioni che
trattengono e ci impediscono di muoverci e camminare insieme",
ha concluso.
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