Arriva in aula l'inchiesta della
procura di Perugia su quello che è stato definito dagli
inquirenti "l'esame farsa" sulla conoscenza dell'italiano
sostenuto da Luis Suarez all'Università per Stranieri del
capoluogo umbro nel settembre dell'anno scorso. Davanti al gup
comincerà infatti domani l'udienza preliminare relativa alla
richiesta di rinvio a giudizio per l'allora rettrice Giuliana
Grego Bolli, l'ex direttore generale Simone Olivieri, la ex
direttrice del Centro di valutazione e certificazioni
linguistiche, Stefania Spina, e l'avvocato Maria Cesarina Turco.
Falsità ideologica e materiale e rivelazione e utilizzazione di
segreti d'ufficio i reati ipotizzati a vario titolo.
La certificazione della conoscenza dell'italiano, di livello
B1, era un documento necessario a Suarez, all'ora al Barcellona,
per acquisire la cittadinanza e quindi - secondo i capi
d'imputazione - "essere ingaggiato dalla Juventus con la quale
era in corso una trattativa". Nella richiesta di rinvio a
giudizio, i pubblici ministeri, coordinati dal procuratore
Raffaele Cantone, ribadiscono che l'avvocato Turco, "legale
incaricato" dalla società piemontese, fu "concorrente morale e
istigatrice" in relazione al reato di falsità ideologica.
Addebito rispetto al quale Grego Bolli, Spina e Olivieri, devono
rispondere in particolare di avere attestato falsamente che
l'istituzione della sessione d'esame per la certificazione della
conoscenza dell'italiano, straordinaria, "era motivata da
esigenze logistiche e di sicurezza (la necessità di evitare
assembramenti in relazione all'emergenza Covid), quando invece
veniva istituita 'ad personam' solo per consentire al calciatore
di ottenere, nei tempi richiesti dalla società sportiva
Juventus e all'esito di una fittizia procedura d'esame" la
certificazione linguistica.
Secondo la contestazione dei pm a Grego Bolli, Olivieri e
Spina, Suarez ricevette il 12 settembre del 2020 "il file pdf
contenente l'intero svolgimento della prova" al termine della
quale gli venne rilasciata l'attestazione della conoscenza della
lingua italiana.
Gli indagati hanno sempre rivendicato la correttezza del loro
operato.
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