Le mascherine anti-covid che si
ricevono dal Ministero dell'Istruzione sono ritenute di pessima
o scarsa qualità, da più dell'80% degli studenti e non efficaci
da oltre il 75% che dichiara come tra l'altro non combacino bene
con la faccia; per il 65%, inoltre, hanno un cattivo odore. E'
quanto risulta da un report sugli oltre 750 studenti
dell'Istituto superiore Freud di Milano. Il direttore Daniele
Nappo spiega che "si fa molta fatica a distribuirle e a spiegare
la loro necessità alle ragazze e ai ragazzi e il fatto che
vadano cambiate nel corso delle ore".
I giovani, più di 7 su 10, le definiscono "pannolini per il
volto" e più del 85% preferisce portarsele da casa. "La
mascherina, la sua fattura, è ancora troppo importante per non
dare la giusta importanza, sia per mantenere la presenza in
classe di tutti, sia - sottolinea Nappo - per evitare questo
spreco che fatti due conti si aggira intorno ai dieci milioni di
mascherine, consegnate, per ogni giorno di scuola".
Dal report si evince che "le famiglie sono preoccupate perché
di fatto queste mascherine rendono le aule degli ambienti meno
sicuri di quanto si dovrebbe, e sono usate oltre che dagli
studenti anche da tutto il personale docente e di segreteria" e
si teme che "abbiano un valore di filtraggio minore rispetto
alla necessaria protezione". La situazione è stata "segnalata da
molte scuole al Ministero" così come che "spesso le mascherine
rimangono imballate nei cartoni".
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