"Tutte le volte c'era un popolo nei
garage della nave che rimaneva a dormire nelle auto, in questi
anni ho visto stranieri - credo fossero bulgari o rumeni - che
accendevano i fuochi giù nei garage, facevano feste con
l'autoradio dei furgoni, si ubriacavano": è la testimonianza al
Giornale radio Rai di Massimo, un italiano che abita sull'isola
greca di Othoni non distante dal luogo del naufragio, e
centinaia di volte ha viaggiato a bordo del traghetto Euroferry
Olimpia, otto solo nell'ultimo mese. Non era, per fortuna, a
bordo quando c'è stato l'incendio del 18 febbraio. "Ma non mi
sono meravigliato - commenta amaramente - ovviamente non so
quali siano state le cause di questo incendio, ma posso dire che
ho passato tantissime notti chiuso in macchina nei garage di
questa nave, proprio perché è fatiscente e piena di gente che
bivacca".
"La pratica di alloggiare nei garage non è assolutamente lecita,
sulla base di una normativa internazionale - replica al giornale
Radio Paul Kyprianou delle relazioni esterne di Grimaldi Lines -
noi ci atteniamo alla norma e abbiamo delle ronde apposite:
membri dell'equipaggio che controllano. Può essere che ci siano
dei camionisti che non seguono le indicazioni. Trovo grave che
si sia acceso un fuoco a bordo, noi siamo l'unica compagnia su
questa tratta che ha vietato il camping on board perché sappiamo
che potrebbe essere causa di incidenti".
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