La guerra in Ucraina colpirà
anche il turismo in Sardegna da Pasqua a settembre. Quanto
ancora non si sa, ma la posta in gioco è molto alta: il mercato
russo vale quaranta milioni di euro solo per l'ospitalità
alberghiera, più altri quaranta di indotto tra ristoranti,
ormeggi, cene, regali e fiori.
"Troppo presto per disperarsi ma anche troppo presto per dire
che non succederà niente - spiega all'ANSA il presidente
regionale di Federalberghi Paolo Manca. La preoccupazione è
comunque reale: il turismo sardo pagherà sicuramente, non si sa
in che misura ma pagherà. Inevitabile immaginare che le presenze
diminuiranno. E che chi verrà tenderà magari a mantenere un
profilo, anche per le spese, più basso del solito".
Nel mercato turistico isolano, la Russia vale l'1,5 per cento
in termini di presenze, circa 220mila a stagione. "Ed è chiaro
che si tratta di turisti che spendono moltissimo - sottolinea
Manca - Dobbiamo iniziare a ragionare sul fatto che ci sarà un
ridimensionamento nelle misura di diversi milioni. Prematuro
quantificare ora - ribadisce - ma anche se da qui in poi tutto
dovesse procedere per il meglio, qualche conseguenza
inevitabilmente ci sarà".
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