"Mi controllava, era diventato
geloso e non era affatto felice della separazione, ma mai avrei
pensato potesse fare qualcosa ai miei figli". Queste le parole
agli inquirenti di Luana V., la 35 enne mamma di Giada e Alessio
Rossin, 13 e 7 anni, uccisi ieri mattina nella loro casa di
Mesenzana (Varese) dal padre Andrea, 44 anni, morto suicida poco
dopo il duplice omicidio.
Distrutta dal dolore, la donna è ancora ricoverata in
ospedale e a fatica è riuscita ad affrontare il confronto con
chi conduce le indagini sulla tragedia che le ha stravolto la
vita. La donna ha spiegato di non aver mai avuto alcun sentore
che il compagno potesse fare del male ai suoi figli o a lei,
altrimenti mai avrebbe acconsentito a far dormire i bimbi nella
sua ex casa.
Luana si era trasferita dai genitori dopo aver preso la
decisione di lasciare Rossin poche settimane fa. L'uomo da tempo
era diventato molto possessivo, la interrogava su dove fosse
andata, con chi aveva parlato al telefono, a che ora era
rientrata. Nessuna minaccia, nessuna aggressione però, che
potesse essere presagio della decisione di armarsi di coltello e
porre fine alle vite dei loro due figli e alla sua.
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