La pernacchia assurge ad arte nel
film "L'oro di Napoli", con la celeberrima lezione impartita da
Eduardo De Filippo ad alcuni amici vogliosi di vendicarsi di un
nobile irriguardoso. Ma lo sberleffo sonoro può diventare anche
una querelle che costringe la giustizia a pronunciarsi ben
cinque volte: è successo, sempre a Napoli, protagonisti due
fratellini e una loro compagna di scuola. I ragazzini, con
cadenza giornaliera, attendevano la compagnetta di classe e
appena questa faceva capolino pronunciavano a gran voce il suo
cognome seguito da una fragorosa pernacchia. Un gesto
inequivocabilmente sgradevole, che però non è andato giù alla
mamma della vittima che, dopo reiterati e inutili tentativi di
far desistere i due fratellini, alla fine, ha deciso di
denunciarli.
L'iter giudiziario, durante il quale sono stati anche
ascoltati una decina di testimoni si è concluso dopo ben sei
anni e soprattutto dopo ben cinque pronunciamenti dell'autorità
giudiziaria: l'ultimo e definitivo pronunciamento della Corte di
Appello ha dichiarato, sulla base di una sentenza della
Cassazione, l'estinzione del reato per irrilevanza penale del
fatto.
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