"L'agricoltura è un'attività umana
che assicura la produzione di beni primari ed è sorgente di
grandi valori. Apprezziamo oggi più che mai questa attività
produttiva in un tempo segnato dalla guerra, perché la mancata
produzione di grano affama i popoli e li tiene in scacco. Le
scelte assurde di investire in armi anziché in agricoltura fanno
tornare attuale il sogno di Isaia di trasformare le spade in
aratri, le lance in falci". E' quanto affermano i vescovi
italiani nel Messaggio della Cei per la 72/a Giornata Nazionale
del Ringraziamento, in programma il 6 novembre 2022.
La Chiesa continua, inoltre, a "denunciare le forme di
corruzione mafiosa e di sfruttamento dei poveri e vuole
mantenere le mani libere da legami con i poteri di agromafie
invasive e distruttive. Purtroppo, le terre inquinate sono
frutto anche di silenzi omertosi e di indifferenza".
"Non poche volte all'interno dell'attività agricola si
infiltra un agire che crea grandi squilibri economici, sociali e
ambientali. È ormai ampiamente documentata in alcune regioni
italiane l'attività fiorente delle agromafie, che fanno
scivolare verso l'economia sommersa anche settori e soggetti
tradizionalmente sani, coinvolgendoli in reti di relazioni
corrotte. Il riciclaggio di denaro sporco o l'inquinamento dei
terreni su cui si sversano sostanze nocive, il fenomeno delle
'terre dei fuochi' che evidenziano i danni subiti dagli
agricoltori e dall'ambiente, vittime di incendi provocati da
mani criminali, sono esempi di degrado. Nelle imprese catturate
da dinamiche ingiuste si rafforzano comportamenti che minacciano
ad un tempo la qualità del cibo prodotto e i diritti dei
lavoratori coinvolti nella produzione. Si tratta di strutture di
peccato che si infiltrano nella filiera della produzione
alimentare", conclude il messaggio.
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