Goliardia, inconsapevolezza, vandalismo. Quale sia la ragione da sempre sono le città d'arte ad essere vittime preferite delle bravate di italiani e turisti, anche perchè sono lo sfondo ideale dei video sui social. Video che immancabilmente diventano virali. Tutto questo nonostante multe, divieti e daspo urbani per allontanare i potenziali vandali.
Per bloccare i tuffi nelle fontane di Roma il Campidoglio ha introdotto multe salate fino a 450 euro ma il fenomeno non è cessato: la più gettonata per i tuffi resta Fontana di Trevi, con tanti emuli della Dolce Vita, ma anche le vasche ai piedi dell'Altare della Patria, e anche la Barcaccia del Bernini in piazza di Spagna profanata dai tifosi del Feyenoord. Le foto dello scempio fecero il giro del mondo.
Nella capitale si è visto anche chi ha scambiato la famosa quanto preziosa scalinata di Trinità dei Monti per un rally da percorrere con la Maserati presa a noleggio. Il protagonista di quella folle impresa dello scorso maggio, è un ingegnere saudita di 37 anni che ha provocato danni ai gradini per 46mila euro e che ora rischia di finire sotto processo per distruzione e deturpamento di beni culturali con il rischio di condanne che vanno dai due anni anni. Su quei gradini, dove non è permesso nemmeno mangiare o sedersi, ha pensato bene di lanciare un monopattino anche una coppia di turisti a cui è stata affibbiata una multa da 800 euro.
Per non parlare dei molti che vogliono lasciare un 'fondamentale' ricordo del loro passaggio nel Paese dell'arte incidendo le iniziali del proprio nome su un muro del Colosseo, sul marmo di Fontana di Trevi, agli Uffizi o su Ponte Vecchio.
Proprio a Firenze, lo scorso marzo, venne dato fuoco al telo nero che copriva la copia del David di Michelangelo in piazza della Signoria, messo dall'amministrazione comunale in segno di solidarietà' all'Ucraina. Responsabile del rogo un cittadino ceco noto come imbrattatore seriale e anche per aver colpito alla testa con un quadro Marina Abramovic nel 2018.
Anche uno dei luoghi più belli e suggestivi della Sicilia, tanto da essere stato proposto per la candidatura a patrimonio mondiale dell'umanità Unesco, è stato vandalizzato. Si tratta della Scala dei Turchi, la caratteristica scogliera sul litorale agrigentino che fu imbrattata di rosso da un gruppo di ragazzi.
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