C'è sgomento a Medole per la morte
di Nina Gryshac, quarantenne ucraina che da anni abitava nella
cittadina del Mantovano, uccisa in Croazia a Zacchigna
(Zakinji), a pochi chilometri da Umago dove aveva preso in
affitto una casa per le vacanze con il suo compagno Marcello
Passera, trentenne che ora è in carcere con l'accusa di averla
assassinata a calci e pugno.
Passera, anche lui di Medole, è in stato di fermo per 30
giorni, cioè fino al termine delle indagini. La fine di Nina ha
destato enorme impressione a Medole, piccolo Comune dell'alto
mantovano, ai piedi delle colline moreniche. Da molti anni in
Italia, a Medole era molto conosciuta sia perché aveva sposato
uno del posto, con cui ha avuto due figlie, salvo poi separarsi
due anni fa. La figlia maggiore ha 20 anni mentre la più
piccola frequenta la scuola media del paese.
Nina era molto attiva nell'accoglienza delle connazionali in
fuga dall'Ucraina dopo lo scoppio della guerra e si era distinta
anche per l'invio di aiuti direttamente nel suo Paese di
origine. Dopo la separazione dal marito aveva trovato
ospitalità in un alloggio del Comune che condivideva con alcune
connazionali e si dava da fare con alcuni lavori domestici e
come traduttrice. Qualche tempo fa aveva iniziato la relazione
con Marcello Passera, figlio di una bidella della scuola e
operaio metalmeccanico; relazione che a detta dei compaesani
era stata fin da subito burrascosa.
Diversi i messaggi sulle pagine Facebook di Medole di
condanna dell'assassinio ("che schifo certi uomini") ma
soprattutto di cordoglio per Nina.
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