Una sala del sollievo è attiva da
qualche settimana in pronto soccorso all'ospedale di Piacenza. È
una stanza particolare, dedicata alle persone che arrivano nel
reparto in condizioni di fine vita. L'obiettivo non è solo
quello di mettere a disposizione uno spazio riservato, dove
poter rimanere insieme ai familiari, ma anche poter contare su
una sedazione palliativa che possa controllare la sofferenza.
Saranno accolti pazienti affetti da patologie croniche e
invalidanti, che si presentano in pronto soccorso con sintomi
resistenti alla terapia e che necessitano di una sedazione
palliativa profonda. Ma può anche accogliere persone che si
rivolgono al reparto per una sedazione di emergenza, come una
grave emorragia, crisi respiratoria o uno stato di shock
irreversibile.
"Abbiamo cercato di creare uno spazio nel Pronto soccorso -
dicono i sanitari, come riferito dall'Ausl piacentina - dove il
fine vita potesse essere un momento vissuto in modo intimo dai
familiari, lontano dai campanelli che suonano, il
sovraffollamento delle aree, il telefono che squilla a ogni ora,
e quella terribile luce artificiale che conosciamo bene e che è
capace di annullare il giorno e la notte uniformando il tempo".
È aperta ai familiari 24 ore su 24, senza limite numerico, ed
è gestita dai medici, infermieri e operatori sociosanitari del
Pronto Soccorso secondo un percorso codificato. Garantisce
silenzio, tranquillità, accudimento e ascolto, in accordo con il
modello delle cure palliative, che richiedono una grande
vicinanza e un basso impatto tecnologico. Nella stanza non ci
sono monitor ma solo un grande murales realizzato da
un'infermiera del reparto, Eleonora Rossi. Il disegno
rappresenta un momento di passaggio, un'attesa e un cambiamento.
A breve, grazie al contributo dell'associazione Il Pellicano
Onlus, la sala sarà completata e resa più accogliente.
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