"Chiederemo alla Procura, se non
archivia prima, di accedere all'intero fascicolo per poter
vedere, ad esempio, le foto del cadavere, quelle scattate in
fase di autopsia e nel momento del ritrovamento del corpo, i
vetrini". Lo ha anticipato l'avvocato Nicodemo Gentile, che
assiste Sergio Resinovich, fratello di Liliana, la donna
scomparsa il 14 dicembre scorso da Trieste e il cui corpo è
stato trovato il 5 gennaio in un boschetto, poco distante da
casa.
In una intervista al quotidiano Il Piccolo - che oggi torna
sul caso con due pagine - il legale conferma che sarà nominato
consulente di parte il prof. Vittorio Fineschi, titolare della
cattedra di Medicina legale alla Sapienza, che affiancherà
Alberto Furlanetto. I due periti inizieranno a valutare gli
elementi che emergono dalla bozza diffusa finora dai colleghi
nominati dalla Procura, per poi esprimere osservazioni.
Da sempre convinto che Liliana sia stata uccisa - come invece
ipotizzato nella bozza della perizia della Procura - l'avv.
Gentile sottolinea "il massimo rispetto per il lavoro della
Procura" precisando che "non ci sono due squadre in campo,
quella che propende per il suicidio e quella per l'omicidio", ma
segnala che "l'archiviazione per suicidio sarebbe una comoda via
d'uscita". Una soluzione che "non farebbe tanto un dispetto alla
famiglia, quanto al percorso della giustizia".
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