C'è un gruppo whatsapp con circa 200 insegnanti che si chiama "Algotruffa", sono i professori precari storici che non hanno ottenuto la cattedra annuale nonostante i punteggi alti e vari anni di insegnamento alle spalle. "Tutta colpa dell'algoritmo", dicono i prof che si sono trovati nei giorni scorsi di fronte all'ufficio scolastico in via Frangipane a Roma per chiedere spiegazioni. Quello che una volta si chiama provveditorato però non apre al pubblico per via del covid, i professori lamentano che nessuno risponde alle loro mail né al telefono, unica cosa concessa è quella di scrivere su un foglietto di carta i propri dati e la problematica e consegnare il foglietto ad un custode che lo riceve da una apertura minuscola dal cancello protetto da un plexiglass trasparente. "Più che scuola digitale sembra il medioevo", commentano con ironia.
"Io insegno da 5 anni lettere alle superiori, quindi quest'anno ero tranquilla - spiega una professoressa -, invece sono stata esclusa a discapito di persone con punteggi più bassi e non capisco come mai". I casi sono svariati ma una cosa sembra chiara: è colpa dell'algoritmo. "Ci sono troppe variabili che la macchina non può processare - dice Susanna Rizza, professoressa di musica - chi ha più punteggi viene penalizzato. Io l'hanno scorso sono rimasta senza cattedra a vantaggio di persone con punteggio più basso, ho fatto ricorso e dopo un anno ancora aspetto l'udienza al Tar".
Caos precari scuola: i prof bocciano l'algoritmo per le supplenze e parlano di 'algotruffa'
"L'algoritmo dovrebbe incrociare i dati per assegnare la cattedra - spiega Marianna D'Onofri, professoressa di Lettere -, il problema è che molti professori che sono in queste liste lavorate dall'algoritmo hanno passato i vari concorsi che sono stati fatti da marzo e immessi in ruolo. Quindi hanno ricevuto sia la cattedra annuale che quella 'definitiva'". E' difficile quantificare quanti siano questi casi. La Cgil Scuola Lazio e Roma spiega che non riescono ad avere questi numeri dall'Usr (ufficio scolastico regionale).
I numeri sono difficilissimi da incrociare: a Roma le liste Gps (graduatorie scolastiche provinciali) vedono 8.000 posti per ogni ordine e grado (dati Anief), le immissioni in ruolo per il Lazio sarebbero 9.459 ma solo 7000 sono state completate, perché per alcuni concorsi non sono ancora uscite le graduatorie.
Il conto può essere solo approssimativo: considerate le proporzioni tra la capitale e la regione, Roma potrebbe avere avuto 5.000 immissioni in ruolo nelle liste Gps su 8.000 posti, quanti di questi posti sono andati a professori che avevano già una cattedra? "Io quest'anno ho dovuto prendere una supplenza di 10 ore a settimana che vuol dire 700 euro al mese - dice Francesca Carucci, professoressa di matematica -; nella mia scuola però c'è una cattedra 'completa' a 18 ore che è vuota e la preside mi ha detto che ha le mani legate". La cattedra infatti è stata assegnata ad un professore che nel frattempo ha vinto il concorso ed è stato immesso in ruolo in un'altra scuola, la sua cattedra andrà riassegnata al prossimo 'giro' dell'algoritmo. "Sicuramente arriverà uno appena laureato mentre io non potevo rifiutare la mezza cattedra né posso ricandidarmi al secondo giro di algoritmo". Infatti se un insegnante rinuncia al posto ottenuto rischia di non rientrare nelle Gps dell'anno prossimo, ma non può nemmeno essere preso per il secondo 'bollettino' ovvero la seconda chiamata che l'algoritmo fa per le supplenze annuali.
"Ho 92 di punteggio - spiega un altro professore di matematica -, è un punteggio altissimo. Non sono stato preso da nessuna parte perché nelle scuole che avevo scelto molti di quei professori sono stati immessi in ruolo, ma non posso partecipare alla seconda chiamata perché per l'algoritmo è come se avessi rinunciato a quelle cattedre".
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