Seconda atto stamani a Prato per
l'udienza preliminare davanti al gup Francesca Scarlatti per la
morte di Luana D'Orazio, la giovane mamma, 22 anni, morta
stritolata dal macchinario dell'azienda tessile dove lavorava a
Montemurlo, nel Pratese, il 3 maggio 2021. E proprio oggi altri
due incidenti sul lavoro: un giovane di 26 anni, di origine
nigeriana, ha perso la vita a causa di un infortunio sul lavoro
in un'azienda di Tolentino, mentre un operaio di 61 anni è
precipitato da un cantiere dove lavorava per al ristrutturazione
di una villa alla periferia della capitale.
Per Luana, dopo l'udienza odierna, si va verso la richiesta
di patteggiamento di due dei tre imputati. Intanto stamani il
gup si è espresso in merito alla costituzione delle parti civili
escludendo il padre del bambino di 6 anni della giovane, da lei
cresciuto senza che i due si vedessero quasi mai. Scarlatti ha
dichiarato "inammissibile" la richiesta dell'uomo, che vive in
Calabria e i cui rapporti con Luana si erano interrotti da molto
tempo. Il giudice ha motivato questa scelta con il
pronunciamento del tribunale dei minori di Firenze che nelle
scorse settimane ha concesso, in via temporanea, l'affidamento
del bambino ai nonni materni, con cui ha sempre vissuto, anche
insieme a Luana, nel comune di Pistoia.
Ammessa invece come parte civile, insieme a Femca, sezione
tessile del sindacato Cisl, Anmil e l'Inail, Emma Marrazzo, la
mamma di Luana mentre il padre della giovane non ha presentato
richiesta, neanche per conto del piccolo nipote. La decisione è
motivata così dai legali della famiglia di Luana: "La
discussione di un danno così complesso non è adeguata alla sede
penale. Non esponiamo il bambino a un palcoscenico così
impegnato, ci rivolgeremo semmai al giudice naturale, quello
civile".
Il gup ha infine stabilito che le parti ammesse potranno
rivalersi solo nei confronti degli imputati in qualità di
persone fisiche e non nei confronti dell'Orditura Luana,
l'azienda in cui è morta la giovane che porta il suo stesso nome
che è anche quello di battesimo della titolare. Quest'ultima,
Luana Coppini, è imputata insieme al marito Daniele Faggi,
coinvolto in quanto ritenuto il titolare di fatto dell'azienda
tessile in cui è avvenuto l'incidente mortale. Tramite i loro
legali, i coniugi hanno comunicato oggi di voler concertare con
l'accusa la richiesta di patteggiare la pena in ordine ai reati
di omicidio colposo e rimozione delle cautele
antinfortunistiche. Il terzo imputato, il manutentore esterno
della ditta Mario Cusimano, accusato per gli stessi reati, non è
invece intenzionato a chiedere riti alternativi.
"L'importante è la giustizia. Vogliamo una pena esemplare,
che di riflesso possa giungere agli altri imprenditori: non si
può lavorare in quelle condizioni", le parole della mamma di
Luana all'uscita dall'aula del tribunale di Prato. Per il 27
ottobre fissata la nuova udienza davanti al gup: in
quell'occasione si dovrebbe conoscere la decisione sul
patteggiamento.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA