Un acchiappabulli elettronico.
Sarà presentato anche alla Notte delle ricercatrici e dei
ricercatori, venerdì 30 settembre all'Orto botanico di Cagliari,
il prototipo sviluppato dal team di Gian Luca Marcialis, ideato
nell'ambito del progetto BullyBuster. I ricercatori - dopo aver
ideato le app Acchiappabulli per smartphone e pc - hanno messo a
punto l'osservazione di gruppi di soggetti da videocamere
disposte in modo da non poter identificare i singoli ma in grado
di fornire sufficienti informazioni per segnalare, in base a
modelli comportamentali opportunamente codificati, degli eventi
"anomali" come episodi di violenza o panico.
"Abbiamo implementato un sistema di rilevamento di artefatti
video ("deep fake") che i bulli potrebbero usare - spiega
Marcialis - per molestare/minacciare la vittima copiandone il
volto in filmati offensivi, a causa del proliferare di app per
telefonini che, potenzialmente, lo permettono".
Gli studiosi dell'Unità di biometria (Diee-Dipartimento
ingegneria elettrica ed elettronica) fanno parte del gruppo di
lavoro del progetto "BullyBuster" con le Università
Napoli-Federico II (capofila), Foggia e Bari. Gli studiosi sono
coordinati, rispettivamente da Carlo Sansone, Donatella Curtotti
e Donato Impedovo.
Gli specialisti mostreranno anche diverse novità incentrate
sulla sicurezza informatica. Tra questi la contraffazione delle
impronte digitali con le tecniche più recenti studiate in
laboratorio, dall' evidenziamento delle impronte lasciate sul
cellulare ottenute con un semplice scatto fotografico, all'uso
delle stampanti 3D per una più accurata riproduzione senza
consenso dell'utente. Tra le novità anche un modello facciale
tridimensionale in grado di riprodurre i dettagli della pelle
delle persone ritratte.
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