Rischiavano di non sposarsi ma grazie al recupero dei registri matrimoniali le nozze sono salve per due fidanzati che coroneranno il sogno sabato prossimo a Cantiano (Pesaro Urbino).
Il Comune è tra quelli alluvionati e danneggiati dalla ondata di maltempo che ha colpito il Pesarese e l'Anconetano il 15 e 16 settembre scorsi, portando sotto acqua e fango anche gli uffici dell'anagrafe comunale.
Grazie
all'intervento della Soprintendenza archivistica e bibliografica
delle Marche, nell'ambito dell'Unità di Crisi e Coordinamento
Regione Marche (Uccr), a seguito di una ricognizione su tutto il
patrimonio archivistico e librario dell'area interessata, sono
stati recuperati registri "dall'unità d'Italia fino ad oggi",
spiega Maurizio Biló, funzionario dell'ufficio comunicazione
promozione del Segretariato Regionale del Ministero della
cultura per le Marche.
Un intervento tempestivo che ha permesso, a due giorni dai
fatti, di portar via i registri e sottoporli a una delicata
procedura di pulizia. È stato avviato il recupero conservativo,
con intervento di restauro, sulla parte di documentazione
dell'archivio comunale di Cantiano, più danneggiata da acqua e
fango. Si tratta, in particolare, di circa 400 registri di Stato
civile che, dal 1866 ad oggi, raccolgono atti di nascita, morte,
matrimonio, cittadinanza degli abitanti cantianesi. L'intervento
di restauro consiste nel congelamento a -20 gradi dei documenti,
nella successiva liofilizzazione per ridurre il rischio di
deterioramento biologico, nella depolveratura e rimozione dei
residui di fango. L'intervento è in dirittura d'arrivo e ha
avuto una sorpresa positiva, il ripristino di due registri che
serviranno proprio alla coppia per sposarsi sabato; è la prima a
Cantiano dopo l'alluvione. I documenti sono stati consegnati a
due delegati del Comune che li porteranno a Cantiano in tempo
per le nozze. I registri di matrimonio sono numerati,
consequenziali, non possono essere sostituiti, pena la perdita
del loro valore legale (il matrimonio sarebbe nullo). Il
matrimonio ora "s'ha da fare".
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