Una notte di paura, ore da incubo e poi il coraggio di denunciare tutto. Di raccontare gli abusi e la violenza subiti da chi si fidava, dopo essere stata attirata in uno sgabuzzino dell'ospedale dove da poco aveva cominciato un tirocinio. E proprio nel pronto soccorso di quell'ospedale, il Policlinico Umberto I di Roma, la ragazza ha denunciato un infermiere di 55 anni. Da lì ha preso il via l'indagine sull'episodio avvenuto due notti fa. L'uomo, dopo essere stato ascoltato dalle forze dell'ordine, è stato rilasciato. Ora l'inchiesta che procede con l'accusa di violenza aggravata dovrà ricostruire l'esatta dinamica di quanto avvenuto e non è escluso che nelle prossime ore l'infermiere accusato potrebbe comparire davanti al gip per l'udienza di convalida.
Intanto il direttore generale del Policlinico Umberto I, Fabrizio d'Alba, ha depositato una denuncia querela e ha provveduto ad avviare il procedimento di sospensione immediata dal servizio dell'infermiere. "Quanto accaduto è gravissimo ed intollerabile perché oltre ad aver colpito in modo ignobile una giovane donna in servizio perché tirocinante della sua futura professione, colpisce e diffama un'intera categoria di operatori. Lavoratori della sanità che quotidianamente all'interno dei reparti del nostro ospedale si impegnano per la cura delle persone e non per atti di violenza contro le donne", afferma D'Alba.
"L'immediata denuncia è solo il primo passo a tutela del nostro ospedale e soprattutto per la difesa e il sostegno della ragazza violentata che non sarà da sola ad affrontare un percorso giudiziario e personale molto difficile. A lei voglio esprimere la mia vicinanza, la mia solidarietà e l'affetto, condividendo questi momenti di dolore e sofferenza", dice ancora il direttore della struttura ospedaliera.
Mentre per l'assessore alla sanità della regione Lazio, Alessio D'Amato, l'azienda deve costituirsi parte civile. "Non appena informato del gravissimo episodio - ha detto l'assessore- ho chiesto all'azienda ospedaliera universitaria Policlinico Umberto I di adottare provvedimenti immediati e proporzionali alla gravità dell'accaduto. Andrà coinvolto anche l'ordine professionale per assumere tutte le opportune iniziative. Si è tradito il codice deontologico ed è inaccettabile. Alla vittima deve essere dato tutto il sostegno di natura psicologica e di tutela legale. L'azienda deve costituirsi parte civile". (ANSA).