L'esarcato greco-cattolico di Donetsk, Ucraina, ha diffuso un comunicato, ricevuto da Aiuto alla Chiesa che Soffre , relativo al parroco della chiesa della Natività della Beata Vergine Maria, padre Ivan Levytskyi, e al vicario Padre Bohdan Heleta, "illecitamente arrestati a Berdyansk".
"Si presume che i sacerdoti possano essere torturati con lo scopo di ottenere da loro una confessione di possesso di armi, di cui erano stati precedentemente accusati dai rappresentanti dell'amministrazione istituita dalle truppe russe.
Tale 'confessione' potrebbe essere
necessaria per permettere al cosiddetto 'tribunale' di emettere
un verdetto e punire illegalmente i nostri chierici".
L'esarcato di Donetsk condanna "tali metodi di lotta contro
la Chiesa, che sono una clamorosa violazione del diritto
internazionale, in particolare delle leggi e delle consuetudini
di guerra, e chiede l'immediato rilascio dei sacerdoti Ivan
Levytskyi e Bohdan Heleta. Inoltre padre Bohdan Heleta ha una
malattia per la quale ha bisogno di assumere regolarmente i
farmaci specifici. Rimanere in stato di arresto e le torture
rappresentano una minaccia molto seria per la sua vita".
"Aiuto alla Chiesa che Soffre unisce la propria voce a quella
dell'esarcato di Donetsk per richiedere, in nome della libertà
religiosa, l'immediata liberazione dei due sacerdoti arrestati,
colpevoli solo di non aver abbandonato i propri fedeli
sofferenti", commenta Alessandro Monteduro, direttore di Acs
Italia. "Coinvolgere in questo atroce conflitto due
rappresentanti della Chiesa cattolica locale non fa altro che
incrementare ulteriormente la tensione e accrescere lo
smarrimento delle comunità loro affidate".
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